Autocertificazione falsa ma il giudice lo assolve: non c’è l’obbligo di verità

Autocertificazione falsa ma il giudice lo assolve: non c’è l’obbligo di verità

Tra lockdown generalizzato, limitazioni agli spostamenti, regioni colorate e autocertificazioni, questo ultimo anno non è stato molto roseo per i cittadini italiani alle prese con il covid. Tuttavia, proprio la compilazione di un’autocertificazione è balzata agli onori della cronaca in questi giorni perché un gup di Milano avrebbe assolto un 24enne che aveva dichiarato il falso durante la compilazione del modulo.

l fatto risalirebbe al marzo 2020 – quindi in pieno lockdown -, quando fermato dalle forze dell’ordine della città lombarda alla stazione Cadorna, il giovane dichiarò sull’autocertificazione che stava tornando a casa dopo la giornata di lavoro.

Qualche giorno dopo, però, un agente, verificando la veridicità del documento compilato dal ragazzo, mandò una email al titolare del negozio in cui il 24enne aveva dichiarato di lavorare. La risposta fu spiazzante: il giovane quel giorno non era di turno e per questo finì a processo con l’accusa di falso per aver mentito nel dichiarare nell’autocertificazione.

Tuttavia, la gup Alessandra Del Corvo ha da poco accolto la richiesta di assoluzione da parte della procura di Milano. Stando a quanto riferito dalla stessa, infatti, non esisterebbe l’obbligo di riferire la verità in quanto “non è previsto da alcuna norma di legge” e, anche se fosse previsto, “sarebbe comunque in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo”. Morale della favola? Il fatto non sussiste!

Per il giudice, quindi, oltre a mancare una norma specifica riguardante l’obbligo di verità nelle autocertificazioni covid, mancherebbe anche una legge che contempli l’obbligo di fare autocertificazione in tali casi, oltre che ad essere incostituzionale sanzionare penalmente “le false dichiarazioni” dei soggetti che hanno scelto “legittimamente di mentire per non incorrere in sanzioni penali o amministrative”.

Una clamorosa sentenza che fa sorgere domande, a questo punto più che lecite: a cosa serve davvero compilare con la verità e mostrare il modulo alle Forze dell’Ordine, davvero rispettare le regole imposte dal Governo vale per tutti?

In ogni caso questa vicenda sarà sicuramente un precedente giuridico molto pesante per casi simili e contestazioni future dei cittadini.