Atletica leggera: Stefano Mei eletto ai vertici della Fidal

Atletica leggera: Stefano Mei eletto ai vertici della Fidal

Stefano Mei, 58 anni mercoledì prossimo, campione europeo dei 10000 metri a Stoccarda nel 1987, è il nuovo presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera.

In un’elezione di massa, 1050 delegati con diritto di voto con un protocollo anti Covid strettissimo, ha superato Vincenzo Parrinello nel ballottaggio conclusosi poco fa nel Padiglione 9 della Fiera di Roma.

Mei ha ottenuto 31.070 voti (53.47%) rispetto ai 26.917 di Parrinello (46.35%). Nel primo turno era stato invece il comandante del gruppo polisportivo della Guardia di Finanza a sopravanzare lo spezzino con 24.286 preferenze contro 21.563.

A fare la differenza sono stati i voti del terzo candidato, Roberto Fabbricini, 13.410, che in sede di ballottaggio sono andati per gran parte verso Mei.

Mei, marito di Patrizia e padre di Leonardo e Sebastiano, si troverà a dirigere un consiglio federale dove saranno in maggioranza (sette su dodici) donne e uomini che avevano scelto Parrinello.

Sono stati eletti in quota dirigenti Sergio Baldo, Grazia Vanni, Oscar Campari, Anna Rita Balzani, Sandro Del Naia, Alessio Piscini, Gianfranco Lucchi e Carlo Cantales. Per gli atleti sono stati designati Margherita Magnani e Simone Cairoli, per i tecnici Domenico Di Molfetta ed Elisabetta Artuso. 

“Un successo che viene da lontano? Sì, diciamo che quattro anni fa forse ero ancora acerbo, troppo impulsivo. – ha risposto Mei alle domane dei giornalisti subito dopo l’elezione – Nel frattempo ho fatto una grande esperienza da presidente degli Azzurri d’Italia. Quando ci ho creduto? Dopo i dati del ballottaggio ci ho sperato parecchio”. Qual è stato il segreto della vittoria? “La capacità di ascolto, abbiamo fatto una valanga di incontri”. Mei conferma quanto aveva detto alla vigilia, l’assetto del settore tecnico resterà inalterato fino a settembre, poi si vedrà. Inevitabile la domanda sugli Europei di Stoccarda di 35 anni fa, vinti davanti a Cova e Antibo. “Quell’immagine mi ha aiutato, non voglio nasconderlo. E poi sono un uomo impulsivo, ma anche combattivo”.