2021, fuga da Whatsapp verso Telegram e Signal

2021, fuga da Whatsapp verso Telegram e Signal

Il 2021 potrebbe essere l’anno in cui le piattaforme minori riusciranno a mordere terreno a quelle più diffuse, scalfendo forse il loro oligopolio. Una sorta di rivincita dei Davide del Web sui Golia della Silicon Valley, come a suo tempo accadde tra Windows e Linux, con quest’ultimo installato da una ristretta ma comunque significativa cerchia di smanettoni che non si arrendevano all’impero economico di Bill Gates. Se sul fronte dei social, la cacciata di Donald Trump da Facebook e da Twitter potrebbe portare un maggior numero di utenti a seguire il presidente uscente su social molto più “liberali” come Parler, MeWe, Rumble e Sfero, allo stesso modo la decisione di Mark Zuckerberg di costringere i propri utenti a condividere le informazioni personali che l’azienda raccoglie su WhatsApp con le altre imprese del patron di Facebook potrebbe causare una emorragia di iscritti a favore di piattaforme finora rimaste in ombra come Signal e Telegram.

Signal fino a pochi giorni fa lo conoscevano in pochi. Poi, però, l’ex startupper visionario Elon Musk, numero 1 di aziende dalle uova d’oro come Tesla e SpaceX, ha suonato la carica consigliando a tutti i suoi seguaci di lasciare WhatsApp per approdare su Signal.

Finora considerato poco di più di un software da smanettoni o da paranoici, Signal è in realtà l’app di messaggistica che garantisce gli standard più elevati in fatto di privacy e sicurezza. Disponibile su tutti i sistemi Android, iOS e, lato computer, Windows, Mac e Linux, utilizza la crittografia end-to-end per scudare i messaggi di testo, le immagini, gli audio, i video, nonché le conversazioni telefoniche sull’app. Attualmente, poi, Signal è l’unico sistema di messaggistica che assicura sul fronte della sicurezza la combinazione disposta del protocollo Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH), con l’algoritmo Double Ratchet, le pre-chiavi e utilizza Curve25519, AES-256 e HMAC-SHA256 come primitive crittografiche.