Covid-19, qual è l’effetto sullo stipendio?

Covid-19, qual è l’effetto sullo stipendio?

Il Covid-19 ha impattato sull’economia e sul mondo del lavoro, anche a livello delle retribuzioni. Ma non solamente in negativo, perché la pandemia ha portato sì a enormi perdite in alcuni settori, come il turismo, la moda o la ristorazione, ma ha anche consentito ad alcune aziende di correre più veloce. Due casi su tutti? Quelle del settore farmaceutico e della Gdo (grande distribuzione organizzata). E proprio in questi due crescono (seppur lievemente) le retribuzioni. A rilevare le variazioni delle paghe nei diversi settori produttivi in Italia è il 28esimo Rapporto Retribuzioni di Odm Consulting, la società di consulenza Hr di Gi Group. Lo studio finale viene elaborato a partire dai dati di oltre 15 milioni di lavoratori italiani dipendenti di imprese private.

Come primo effetto, il lockdown della prima ondata e il rallentamento generale del mercato del lavoro ha generato un blocco dei trend di crescita nel corso dell’anno. Eppure se si prendono in considerazione i comparti produttivi, si possono notare delle differenze nelle dinamiche retributive. «In uno scenario di congelamento della crescita delle retribuzioni, il cluster dei comparti è l’unico per cui si sono riscontrati dei trend differenziati, anche se rimangono comunque contenuti – ha spiegato Miriam Quarti, senior consultant e responsabile area Reward & Engagment di Odm Consulting –. La pandemia e la conseguente decisione del Governo di dichiarare il lockdown a livello nazionale ha comportato un periodo di sospensione delle attività che ha coinvolto circa i due terzi delle imprese, anche se con tempi e durata diversi, e una conseguente riduzione della produttività industriale. Per questo, anche il mercato retributivo è stato ampiamente influenzato dal contesto economico corrente in cui le attività dei settori che non rientravano tra i cosiddetti servizi essenziali sono state penalizzate in confronto a quelle che hanno potuto continuare a operare sul mercato».

Quali sono per esempio i settori in cui le retribuzioni sono cresciute anche nel 2020? Il rapporto ne ha isolati cinque, che rientrano tra le attività essenziali e hanno sentito meno gli effetti del lockdown. Sono le aziende della logistica (come i corrieri), quelle della grande distribuzione, della farmaceutica, dell’alimentare e quelle che forniscono energia elettrica, gas e acqua. In questi comparti il rapporto evidenzia un aumento medio di quasi 600 euro, con un picco di quasi 1.000 euro nelle retribuzioni dell’industria farmaceutica.

Ci sono però anche settori in cui le misure restrittive volute dal governo per contenere la pandemia hanno provocato un forte rallentamento e di conseguenza un trend retributivo negativo. Sono il commercio al dettaglio, l’industria dell’abbigliamento e la moda in generale, i pubblici esercizi, il settore alberghiero e quello tessile. Qui infatti la diminuzione media dello stipendio ha toccato quota 300 euro, mentre nel commercio al dettaglio si è registrato un picco di meno 500 euro.

In ogni caso, la variazione delle retribuzioni è stata contenuta e non ha influito in maniera significativa sui comparti che presentano le retribuzione più alte di norma, come il settore finanziario per i dirigenti, o quello dell’industria per gli impiegati e gli operai. Inoltre il rapporto fa notare come, se si prendono in considerazione tutti gli inquadramenti, le retribuzioni più alte sono quelle dell’industria farmaceutica, che seguono il settore finanziario per i dirigenti e si collocano invece al primo posto per le retribuzioni di quadri, impiegati e operai.