Meraviglioso Renga, luna tra le nuvole a Villa Favorita

Renga - CopiaERCOLANO (NAPOLI) – Un sorriso ampio e generoso che racchiude in sé tutta la bellezza italiana – quella della madre sicula, del papà sardo e della sua culla fruliana.
Immancabile la sua criniera di ricci a ricoprire la fronte e incorniciare quel viso d’angelo, proprio come quello che gli regalò la vittoria a Sanremo nel 2005: è il cantautore italiano Francesco Renga, protagonista del terzo concerto del Festival delle Ville Vesuviane, la scorsa serata di lunedì 31 agosto nel meraviglioso Parco sul mare di Villa Favorita.
Giunta alla sua XXVII edizione, la rassegna dedicata alla musica ha già registrato un enorme successo nei precedenti concerti di quest’estate, sia in termini di biglietti venduti che di puro indice di gradimento. Sono stati infatti centinaia i fan in delirio che si sono scatenati nella stessa Villa al ritmo rock dei ritrovati Litfiba (6 Agosto) e della Black Tarantella di Enzo Avitabile e i suoi Bottari in piazza Pugliano (13 Agosto ).
E dunque come prevedibile, sold out anche per il concerto dell’ex leader dei Timoria, “Tempo Reale Extra Tour” che ha coinvolto il pubblico con le sua grandissima energia, gli intensi suoni e la straordinaria backing band, composta da Giorgio Secco e Stefano Brandoni  alla chitarra, Enzo Messina alle tastiere, Fulvio Arnoldi alla chitarra e alle tastiere, Gabriele Cannarozzo al basso e Phil Mer alla batteria.
I 19 concerti dell’“Estate in tour” di Renga si concluderà il 3 Settembre a Brescia, ha già calcato i luoghi più belli d’Italia sin dal 27 giugno. È partita da Roma passando per Porto Recanati, Forte dei Marmi, Diamante, Taormina per poi risalire fino alla suggestiva Ercolano, da dove ha potuto godere di uno dei panorami più incantevoli del mondo, mentre cantava e gioiva.
Si, perché è stato felice Francesco, e lo ha dimostrato non solo con le profonde fossette che gli caratterizzano il sorriso, ma con i suoi grandi occhi neri che brillavano come cristalli nella notte della candidata Capitale Italiana della Cultura 2016.
Uomo senza età, come il suo brano del 2009, l’artista udinese è cresciuto tanto e si sente, ma non solo musicalmente: Francesco ha già da diversi anni abbandonato quella timidezza che lo faceva apparire schivo con i suoi fan, scostante. È stato infatti tutt’altro che impacciato sul palco di Villa Favorita sin dai primi minuti, quando non eccessivamente in ritardo (21.30) è apparso in tutto il suo splendore: abbronzatissimo, barba incolta, camicia bianca, jeans casual ed elegante giacca nera con una croce argentata sul retro.
Ma cosa succede a un tratto a quel pubblico rilassato che aveva riempito entrambi i settori disponibili, comodamente seduto in posti numerati, per nulla infastidito dall’eccessiva umidità che faceva percepire una temperatura di ben 33°? Esplode in un caloroso applauso e comincia a urlare di gioia. Vuole ascoltare il suo idolo e cantare a squarciagola le sue più belle hit.
Francesco lo accontenta subito: «È un giorno bellissimo per stare insieme … ». Apre così il suo concerto.
È carico di energia e la trasmette appassionatamente senza riserve. Chitarra elettrica e batteria accompagnano i suoi salti da una parte all’altra del palco. Tutti possono guardarlo da vicino e rubargli un flash e un saluto. E Renga certo non si risparmia: è conscio della sua bellezza e ci gioca con infinita classe. Traspare quel velo di pudore quando intona : «Se la tua bellezza è furiosa e nobile… » e le fan – non solo quelle giovanissime –  rispondono sulle note di Loredana Bertè : «Sei bellissimooo… ».
Il concerto ha però visto anche momenti di toccante riflessione quando l’artista, tra un brano e l’altro, ha parlato della felicità che si nasconde o almeno così appare, perché in fondo siamo noi che ce la perdiamo, quando invece basterebbe solo allungare un braccio per trovarla. È lì!
«Guardo il cielo sopra la città che sta morendo. Penso che forse non te l’ho mai detto, ma era una vita che ti stavo aspettando … ». Per un attimo il pensiero va ad Ercolano e a Napoli, che hanno tanto bisogno dell’amore dei propri cittadini per ritornare a splendere come una volta.
E chissà da quanto tempo aspettavano di vedere Renga dal vivo quei fan che non hanno tante possibilità di spostarsi altrove per seguirlo. E grazie al Festival delle Ville Vesuviane, questo desiderio è stato finalmente realizzato.
«Amore, racconta l’inverno che c’è… ». La voce inebriante che canta e incanta nell’ultima notte di Agosto. E poi «Tu che sei sempre stata mia, dammi solo un’ora in più… », ma tanto il pubblico non sarebbe comunque ancora sazio , vorrebbe sentirlo cantare fino all’alba. Un concerto gradito non solo al gentil sesso: anche gli uomini conoscevano a memoria i successi, da “Ferro e cartone” a “Cambio direzione” a “Sto già bene”.
Renga non si limita a incitare il pubblico : «Su le mani Ercolano, come va? Fatemi sentire un urlo !», ma lo invita addirittura ad avvicinarsi fin sotto al palco. È un attimo di delirio, ma è tutto sotto controllo. D’altronde Francesco aveva già promesso a quel gruppo di “scalmanati”  che già era riuscito a stringergli la mano e accarezzargli i lunghi ricci che sarebbe ridisceso dal palco.
«Amici, c’è una cosa che ci ha portato tutti qui stasera: ”Vivendo adesso”», annuncia Renga, mentre il pubblico attento aveva già cominciato a intonarla.
Ha la voce rotta dalla commozione Francesco mentre canta : «Ora vieni a vedere che c’aveva ragione quando è il giorno sbagliato e ti senti un coglione», storie di vita comune nel brano scritto proprio da lui. Ma forse la sua emozione si taglia maggiormente con un grissino sulle note di “Ancora di lei”, la prima canzone in assoluto scritta da Renga. Si sciolgono i cuori delle teenager quando nell’aria risuona : «Ed è così che dirai: cos’è l’amore se mi lasci sempre sola?».
“Cesco” – come lo chiamano i fan – non è stanco di saltare da vero rockettaro quando saluta e ringrazia fingendo di congedarsi insieme alla sua band. E ritorna infatti sul palco. E’ ancora più bello con la sua nuova giacca luccicosa: meraviglioso come la luna tra le nuvole. Che fortuna queste l’abbiano scoperta proprio in quel momento! Dunque non è «Notte fonda senza luna …»
Angelo… prenditi cura di Francesco, perché possa continuare ancora a lungo a regalare la sua musica.

Nina Panariello