Villa D'Ayala e l'Oasi di Senerchia

Terramia2L’associazione Culturale Assodipendenti_Terramia Napoli domenica 19 luglio propone un’escursione nell’Alta Valle del fiume Sele che comprende la visita a Villa D’Ayala nel Comune di Valva e all’oasi di caccia di Senerchia.
Villa D’Ayala-Valva si estende su una superficie di circa diciassette ettari ed è cinta da alte mura. L’accesso alla villa venne ricavato attraverso una torre merlata di stile normanno. Il viale d’ingresso è fiancheggiato da bellissimi giardini ricchi di varietà floreali stagionali che occupano il settimo posto nella classifica dei giardini più belli d’Italia.
Avvolta in uno scenario di inconsueta bellezza ancestrale e caratterizzata da un magico silenzio, villa D’Ayala si presenta al visitatore come un ambiente quasi irreale, isolato dal mondo esterno.
All’interno del complesso si trova un anfiteatro romano fatto di bossi. Vi sono anche grotte, in una delle quali, detta dei “mostri”, si trovano statue d’aspetto orribile, ma anche un dio Vulcano che batte il ferro sull’incudine.
Oltre a due gruppi marmorei che s’incontrano lungo il viale, davanti al porticato della villa vi sono cinque statue raffigurano la Musica, la Danza, il Canto, la Pittura e la Scultura.
Attualmente Villa D’Ayala-Valva è di proprietà dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. L’Oasi di Caccia si trova nel comune dell’Irpinia di Senerchia sorge sulle propaggini sud orientali dei monti Picentini. Famosa per le sue bellissime cascate, è un’area protetta del WWF. I
Istituita il 15 luglio 1992 ed inaugurata il 23 maggio del 1993 si estende su 450 ettari del territorio comunale e rientra nel Parco Nazionale dei Monti Picentini, 63mila ettari, il più grande dei parchi regionali della Campania e uno dei più importanti bacini idrici del Mezzogiorno.
Gheppi, poiane e rari lanari, volteggiano in un ambiente generoso e quasi surreale in un’area integra da millenni, costellata di grotte tutte da esplorare. Ammirando i giochi di luci ed ombre della “grotta del muschio”, si gode di uno spettacolo naturale unico e straordinario che culmina nel fragore dell’acqua cristallina della cascata che scende giù, tra poderosi alberi, in una spaccatura del monte, dalle pendici di una roccia sfagliata e levigata dalla forza pulsante dell’acqua.

Adelaide Borrelli