Calcio: catastrofe Napoli, ottime romane, sguardi liguri verso l’Europa

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Empoli FC vs SSC NapoliNAPOLI – Dopo le violenze che hanno interessato il derby di Torino si torna a giocare, nel turno infrasettimanale della 33esima giornata di campionato. Brutta vigilia di primo maggio per il Napoli, sconfitto 4-2 dall’Empoli, che perde l’occasione di restare a -2 dalla Roma, vincente a Reggio Emilia, ma senza superare la Lazio, protagonista di una goleada sul Parma. La Juve batte la Fiorentina e attende un punto contro la Samp per festeggiare il tricolore in anticipo. Incubo Milan, affondato dal Genoa che riguarda all’Europa. Pareggiano Torino e Verona, rispettivamente al Barbera e al Ferraris. E’già salvo il Chievo.
EMPOLI – NAPOLI 4-2 Brutto Napoli quello visto al Castellani, piccolo come un atomo. E ora la speranza dei partenopei è che non ci sia una replica contro il Dnipro. Ma qual’ è stato il segreto dei toscani per capovolgere le sorti di un match, che i book makers davano scontato? Di sicuro un lodevole palleggio in velocità palla a terra. Ma forse conviene interrogarsi più sui demeriti degli uomini di Benitez, in particolare di Britos e Albiol , che regalano due evitabili autoreti (43’; 81’). “Il pesce puzza dalla testa” si dice a Napoli e infatti nei primi minuti di gioco, troppi spazi vengono lasciati tra le linee azzurre e così diventa una passeggiata per Maccarone, andare a segnare (8’). L’astuta Empoli illude gli avversari facendoli avanzare, ma né Callejon né Hamsik riescono ad approfittarne, totalmente stordita la difesa e Saponara è libero di realizzare una splendida sforbiciata, prima del fischio finale del primo tempo (46’). E’ buio pesto per i partenopei, che per riaccendersi avrebbero bisogno di un miracolo di San Gennaro e in effetti uno spiraglio di luce s’intravede con l’autorete di Laurini al 64’, ma poi la sagra degli errori prosegue. Tra gli autori c’è anche il Magnifico e il gol di Hamsik al 91’è acqua che non disseta.
SASSUOLO – ROMA 0-3 E’ una Roma convincente quella che invece ritrova la vittoria a Reggio Emilia, ma soprattutto la terza rete che mancava dal lontano 30 novembre, mentre per il Sassuolo, a cui mancano ancora 4pt. alla salvezza, si riconferma un periodo decisamente negativo. Il primo gol degli ospiti (6’) è frutto di una sostituzione a pennello: Doumbia per Keita, infortunatosi durante il riscaldamento pre-partita. E poco importa se il vantaggio, di testa, giunga siglato da un misconosciuto che poi non si è mai più visto in campo . Missiroli perde occasioni come spiccioli da una tasca rotta e Florenzi ne approfitta dopo un eccellente dribbling al 27’. Sansone contro i romani non assomigli all’eroe che combattè i Filistei. E “Zazà” , subentrato all’8’ del secondo tempo? Crea problemi a De Santis, ma poi se lo fumano i giallorossi con il gol di Pjanic (74’), servito da un ingegnosissimo Gervinho, autore di spettacolari finte e controfinte. E la Roma si porta a 61 pt, ma resta terza, superata sempre da un’ inarrestabile  Lazio che affonda il Parma con quattro reti.
LAZIO – PARMA 4-0 Con una straripante vittoria casalinga, Pioli manda il Parma in serie B come 31 anni fa. All’inizio erano stati proprio i ducali ad attaccare con Palladino, ma era solo una chimera, come dimostrano i tre gol biancocelesti, susseguiti in solo cinque minuti: Parolo 10’; Klose 13’; Candreva 16’. Il terzo con tanto di dedica a una persona speciale: “Per te”, scritta esibita a sorpresa, sotto la maglia con il n° 87. Eppure gli orgogliosi gialloblu avevano conquistato 11 pt. nelle sei partite precedenti, ma la Lazio in campo è un ciclone, tanto che a vuoto provano ad allievare il danno Mendes e Lila. Anche nella quarta rete c’è lo zampino di Candreva: suo il traversone dalla destra impacchettato per Keita, che all’81’ realizza così il suo primo gol in campionato. E pensare che prima della partita, l’aquila Olympia, liberata per il suo consueto volo, prima di tornare dal suo addestratore era stata attaccata da un audace corvo. Poi per fortuna, nulla di grave, ma l’episodio deve aver portato fortuna alla Lazio.
JUVENTUS – FIORENTINA 3-2 Un aggressiva e corta capolista si aggiudica il match interno contro i viola, nonostante fossero stati questi i primi ad andare in vantaggio al 33’con G. Rodriguez su calcio di rigore, scaturito da un fallo di Pirlo su Joaquin. Da una punizione inesistente giunge il pareggio immediato di testa a opera di Llorente (36’). Prima di andare negli spogliatoi il gol di Tevez su assist di Evra, tranquillizza gli animi dei padroni; nella ripresa la sua splendida doppietta (70’) risolve definitivamente il match, in quanto al 67’ G.Rodirguez aveva fallito la possibilità di riaprirlo, sbagliando un rigore nettissimo e il gol di Ilicic è arrivato troppo tardi (90’). E adesso alla Juve basta un punto da conquistare sabato pomeriggio contro la Samp per festeggiare il tricolore in anticipo.
MILAN – GENOA 1-3 Al San Siro Inzaghi incassa l’ ennesima sconfitta che lo trascina al capolinea. Al suo posto, voci insistenti darebbero già allertato il tecnico della primavera Cristian Brocchi, ma dal suo canto l’ex Super Pippo incalza: «Dimissioni? Sono da codardo. Io non scappo, ci metto la faccia!» . E in effetti sembra avercene messa pure troppa, nello scontro con il Genoa, che non vinceva in casa del Milan dal lontano 1958, ed entra dritto in zona E.L. Il tridente Cerci- Honda- Menez non funziona, tanto che Bertolacci al 37’ salta magistralmente Rami e mette in rete, poi è Niang ad accogliere un assist vincente di Costa (49’). Al 66’ un timido tentativo di riaprire la partita è dato da Menez che punisce Perin di destro sotto la traversa. Il francese sarà poi espulso sei minuti dopo per doppio giallo, anche se in quel fallo sarebbe dovuto uscire dal campo anche il difensore rossoblu, ma a chiarire ogni dubbio su quale Club meriti la vittoria, arriva il rigore messo a segno da I. Falque al 90’. Gli stessi giocatori del Milan hanno deciso il ritiro a Milanello fino a domenica, quando affronteranno il Napoli al San Paolo. Intanto il Presidente Berlusconi, oltre la proposta di Mr. Bee di 500 Mln per rilevare la maggioranza del Club, valuterebbe anche quella di 600 Mln della cordata cinese, capeggiata da Richard Lee e poi anche se rinunciare o meno al suo ex pupillo Inzaghi.
SAMPDORIA – VERONA 1-1 Se l’Hellas Verona oggi è a 40 pt. deve quasi tutto merito a un giocatore di grande prestigio come Luca Toni, che il prossimo 26 maggio compirà 38 anni, ma è ancora capace di reagire ai colpi dell’avversario, in poche manciate di secondi. I blucerchiati non dimenticano colui che un dì portò a casa lo scudetto e l’omaggio all’allenatore Vujadin Boskov, scomparso il 27 aprile dello scorso anno, è il minimo che possano fare, i nostalgici tifosi. Il primo tempo scorre a favore dei doriani, ma Okaka spreca fin troppo e la carta Eto’o non regala sorprese; poi al 65’ l’inaspettata rete di De Silvestri, nonostante l’inferiorità numerica per doppia ammonizione di Acquah (57’). Al 68’l’ex Bayern Monaco segna il 18esimo gol stagionale, ma la Samp insiste e lamenta un rigore negato allo scadere. Nulla da fare, ma almeno i blucerchiati tengono i rossoblu a -1, continuando la corsa all’Europa.
PALERMO – TORINO 2-2 Anche il Torino resta in lotta per l’E.L. , protagonista al Barbera di un sudato pareggio, in cui ha saputo rimontare ben due volte, nonostante le assenze di Moretti e Gazzi. I primi minuti sono rosaneri come mostra la rete di Vitiello al 10’, ma i granata rispondono dopo tre minuti con Bruno Peres, bravo a cogliere con precisione un assist di Quagliarella. Poi un errore di Padelli, uscito alquanto tardi sull’azione, fa sì che venga sorpreso alle spalle da Rigoni, che insacca al 26’. Andelkovic vorrebbe chiudere la partita, ma becca la traversa. Al ritorno dagli spogliatoi Mr Ventura decide l’ingresso di El Kaddouri e Maxi Lopez , quest’ultimo non tradirà le aspettative del tecnico genovese al 61’e ci riproverà anche nei minuti finali, ma l’arbitro giudicherà il gol irregolare, per una spinta su Vitiello. Poi Padelli a impedire il colpaccio siciliano, sul filo del rasoio.
UDINESE – INTER 1-2  Anche i nerazzurri sono a 48 pt. come il Toro, dopo aver battuto a Udine gli sfortunati fruliani, mai nettamente inferiori agli avversari però, come testimonia lo sfiorato 2-2 di Perica, nel recupero finale (in 9) e si evince dalle parole dello stesso Mancini, espresse a fine gara : << Non capisco perché dopo il primo gol e la doppia espulsione, alcuni dei miei abbiano cominciato a giochicchiare. Questo non mi sta bene! >>. E in effetti anche i primi venti minuti sono stati dominati dall’Udinese, poi è il solito Hernanes sull’altro fronte, ma fallisce di testa un appetitoso cross di Palacio. Un ingenuo Domizzi, già ammonito, stende un pericoloso Hernanes in area rigore e Rocchi lo espelle (40’). Nella ripresa è invece Danilo a stendere Kovacic generando un rigore messo a segno da Icardi (48’), tra le veementi proteste degli ospiti. Solo due minuti per la risposta concreta di Di Natale. Al 58’ proprio non si giustifica il comportamento da scolaro asilare di Badu, che ha costretto l’arbitro alla sua espulsione da doppio giallo.Il modulo 4-3-1 deciso da Strama non serve a evitare il gol mancino di Podolski (65’). E nei minuti restanti il risultato non cambia.
CHIEVO – CAGLIARI 1-0 Al Bentegodi un equilibrato e compatto Chievo infligge una sola rete ai sardi, ma sufficiente ad anticipare la salvezza di quattro giornate, grazie a una difesa tra le migliori del campionato. Stupisce l’involuzione dei rossoblu, in difficoltà nel costruire gioco, dopo il vantaggio di Meggiorini , diagonale che supera Brkic sulla sinistra (12’). Al 36’ sarà  infatti come accendere una sigaretta,  per Bizzarri, la facile parata sul debole tiro di Cop. Allora Festa prova il 4-3-2-1 nella ripresa, ma le espulsioni di Murru all’89 ( cartellino rosso) e Cossu all’89’ (doppio giallo) complicano una situazione già precaria e gli ospiti restano a bocca asciutta, fermi a 24 pt.
CESENA – ATALANTA 2-2 A +8 dal terzultimo Cagliari, si ritrovano i bergamaschi grazie a una brillante doppietta di Mauricio Pinilla (50’; 83’) , al rientro dopo i tre turni di squalifica, che rallenta la corsa di un ingessato Cesena, in difficoltà nel fuggire lontano dalle grinfie della B. Sebbene la reazione dei romagnoli al primo gol fosse stata alquanto tempestiva con il rigore conquistato e messo a segno da Brienza (57’) e il meraviglioso vantaggio di Carbonero al 71’. Chissà se Di Carlo a fine gara  avrà rimproverato Perico, che si è letteralmente divorato un gol a porta vuota, fallendo il 2-3. Di sicuro non sarà venuto alle mani, come invece è trasceso Reja con Bianchi, dopo che questi abbia sprecato in contropiede il gol della vittoria.

Nina Panariello