Calcio: le capitoline distano un punto, Napoli al quinto posto

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Soccer: Serie A; Sampdoria-InterNAPOLI – La Juve continua a non andare oltre un gol contro il Genoa, pur restando capolista, ben più in alto della Roma che torna a vincere a Cesena, seguita a -1 dai cugini laziali, che battono 2-0 il Verona. Il Napoli pareggia in extremis contro una fortunata Atalanta e si fa sorpassare dalla Samp che vola al quarto posto. Bene Milan, Empoli, Torino e Chievo. Solo un pari tra Udinese e Fiorentina. Inferno Parma.
CESENA – ROMA Una Roma non proprio spumeggiante torna a vincere come non accadeva dall’8 febbraio. Decide un fortuito gol di De Rossi al 41’, quasi a far tacere quelle malelingue che lo avevano additato responsabile di un probabile problema di spogliatoio. Al 21’ tra le file romagnole ci aveva provato Giorgi, ma la palla aveva superato alta la traversa . Poi un impacciato Gervinho pasticcia in campo a riprova che gareggiare nel campionato in italiano è ben diverso da quello russo; anche Nainggolan però non gioca una delle sue migliori partite. Confusa e spigolosa quest’ultima vede sconfitto un Cesena, sempre più lontano dalla zona salvataggio, sempre più dipendente da Brienza, appunto ieri assente.
NAPOLI – ATALANTA << Vergogna: arbitraggio non da serie A>> – il messaggio postato sul sito della S.S.C.N. a fine gara, in segno di protesta contro l’arbitraggio non certo ineccepibile di Calvarese, incurante di un nettissimo fallo di Pinilla che spinto a terra Henrique in area di rigore, mette in rete senza problemi al 72’. Il Napoli pecca di essere troppo lento e poco incisivo in varie azioni; in particolare nei primi minuti con Britos, poi con Gabbiadini (fuori gioco), al 3° della ripresa con Higuain che invece della porta, colpisce il portiere, sprecando una delle più importanti occasioni. Gli ingenui partenopei non approfittano neanche dell’espulsione di A. Gomez (55’) in seguito alla quale l’ex Reja, rimasto nel cuore dei napoletani, aveva provato a ridisegnare la squadra nel tentativo di portare a casa i tre punti. All’88’ di testa Zapata salva almeno il pareggio; nel finale stupisce ancora Calvarese che decide l’espulsione del pacioccone Benitez scatenando la contestazione dei tifosi espressa, non a torto, con assordanti e incessanti fischi.
JUVENTUS  –  GENOA La Juve sembra proprio essere ancorata sull’1-0 come risulta dalle ultime partite, pur restando regina della classifica. Nei primissimi minuti di gioco sembra in realtà lasciare non pochi spazi liberi agli ospiti, poi però si fa vedere con intraprendenza nei confronti di Perin, seppure i ritmi restano tutt’altro che altissimi. Bertolacci crea problemi a Buffon, poi comincia la partita di Tevez, indiscusso protagonista del match. Il solito mattatore prima subisce fallo, restando a terra circa 40 secondi, poi alzatosi riceve palla in una situazione piuttosto decentrata. Nessun problema: in dieci secondi salta, mettendo a terra due avversari e tira una potente freccia di destra, che dopo aver baciato la traversa, si insacca nella rete, alle spalle di un incredulo Perin. Il Genoa è alquanto perplesso non tanto per il vantaggio subito, ma per le modalità con cui si è realizzato; così fatica a trovare linee di gioco apprezzabili, mentre un instancabile Tevez (capocannoniere con 16 reti) anche nella ripresa non smette di stupire. Artefice dell’azione che condurrà a un calcio di rigore, da lui stesso tirato (62’), ma stavolta abilmente parato da Perin. Allegri non si accontenta e vorrebbe il secondo gol, magari da Llorente, che però non sembra brillare. I rossoblu restano comunque costantemente in partita fino al fischio finale, come dimostrano i disperati tentativi dell’ex Borriello. Ottima prestazione di Burdisso nelle file genoane, così come di Barzagli in quelle juventine, lodevole di aver evitato il pareggio nel finale.
LAZIO – VERONA I cugini dei giallorossi battono in casa gli scaligeri e restano inchiodati al terzo posto.  Lo 0-0 è sbloccato dopo solo 4 minuti da uno scatenato Anderson, fresco di rinnovo contratto; piuttosto pericolosa la reazione degli scaligeri che tentano subito il pareggio, fallito da Martic. Poi una traversa impedisce solo momentaneamente il raddoppio biancoceleste, siglato al 47’da un esilarante Candreva, direttamente su punizione dai 25 mt. Nel secondo tempo gli ospiti tentano timida mente di riaprire il match, ma alla fine se lo aggiudicano gli uomini di Pioli, grazie a un gioco articolato sempre in modo fantasioso e soprattutto veloce.
SAMPDORIA – INTER In una Genova soffiata da un forte vento di tramontana giunge la pesante vittoria dei blucerchiati sui nerazzurri, anche se solo di misura, ma il gol di Eder (65’) è straordinario: nato da una punizione finisce in rete, dopo essere rimbalzato di potenza dal palo interno destro. All’inizio della partita, equilibrata e piacevole, si era invece avvicinato al vantaggio Icardi, contrastato però spalla a spalla con Romagnoli. Già sul finale del primo tempo era calato il ritmo degli ospiti e Muriel aveva tentato di approfittarne con una splendida conclusione a giro, poi finita fuori. Nel complesso l’Inter non gioca male, come mostrato anche dalle iniziative di Eto’o, ma la primavera sboccia a favore di Mihajilovic.
UDINESE – FIORENTINA Il match friulano si chiude con un equo pareggio. Al 13’sblocca Wague con un destro al volo, all’inizio della ripresa la doppietta di M. Gomez in tre minuti, prima con il sinistro, poi con il destro (4’; 7’) . La partita si incattivisce abbastanza perché si alzano continui cartellini gialli a danno dei viola, ma Montella non ha motivo di lamentarsi: a beffarlo sarà il solito Di Natale, che su rovesciata in area servirà Pasqual, giunto in ritardo sulla palla, calciata con un soffio da Kone al 62’. Quando si gioca  al posto giusto, nel momento giusto…
MILAN – CAGLIARI Sbaglia ancora Zeman, mentre Inzaghi ripete la prova di Firenze, come lui stesso ha dichiarato ai microfoni, stavolta però intascando una vittoria che ridona un pizzico di fiducia ai delusi tifosi. Anche se i soli 38pt conquistati sin ora in campionato hanno più il sapore di un’amara consolazione. Miglior uomo in campo è di sicuro Menez, autore di un’esilarante doppietta (21’; 78’ rig) che con 15 reti raggiunge Icardi nella classifica marcatori. Il pareggio di Farias al 47’non riapre i giochi al San Sirio; al 49’anche la rete di Mexes a gettare in panico i sardi, sempre più in crisi, a testimonianza che non era Zola la causa di tutti i mali.
CHIEVO – PALERMO A Verona degli smaliziati siciliani perdono una gara in cui hanno paradossalmente tenuto per maggior tempo la palla sui piedi rispetto agli avversari (70%). Uno sfortunato inizio di primavera dunque per i rosanero, che protagonisti di dieci tiri fuori porta, creano tante difficoltà, specie la coppia Dybala- Vasquez, ma invano tanto che  alla fine sono i gialloblu grazie a un gol di Paloschi (35’) ad ottenere i tre preziosi punti. E ormai ne mancano solo otto per salvarsi. Il Chievo avrebbe potuto addirittura raddoppiare se lo stesso Paloschi non avesse fallito il rigore e forse il Palermo pareggiare se Andelkovic non fosse stato espulso all’86’.
EMPOLI – SASSUOLO Pesante vittoria dei toscani sugli emiliani, i quali però almeno nel primo tempo disputano, anche se a tratti fiammanti giocate con Zaza e Sansone e non sono da meno gli interventi difensivi di Gazzola e Acerbi, nonché del portiere Consigli. Non a caso la rete di Saponara giunge solo al 46’, ma la reazione dei verdeoro è immediata come dimostra l’autorete prodotta da una deviazione di Rugani (50’). I padroni non sembrano affatto digerire un eventuale pareggio e a riportarli in vantaggio sarà un uomo insolito al gol, dall’impronunciabile nome in Italia: Mchedlidze. E’ il 59’ e ci sarebbe tempo per gli uomini di Di Francesco per riaprire il match, se solo dopo due minuti il 3-1 di saponara non li avesse trovati impreparati.
PARMA – TORINO A Parma la squadra di Donadoni mostra in campo tanto orgoglio, ma poca serenità, afflitta dai problemi societari che incombono sullo stato d’animo dei giocatori, più che su quello economico, seppure non percepiscano lo stipendio da quasi un anno. Il toro si fa avanti con tenacia sin dall’inizio prima con Quagliarella, poi con Maxi Lopez che segna al 19’, dopo che la mira sballata di Coda aveva fallito il vantaggio. Volenterosa ma sterile la reazione dei parmigiani, aggravata dall’eccessivo doppio giallo del capitano Lucarelli, contestato da lui stesso al 36’che lascia troppo presto i compagni in dieci. Al 73’ la rete di Basha chiude del tutto la storia.

                                                                                                                Nina Panariello