Cuciniamo nell’era dell’Expo

DCIM100MEDIAEd eccoci al secondo appuntamento, ricette semplici, un po’ di storia degli ingredienti e qualche aneddoto della cara zia Guendalina. A proposito, sono andata a farle visita per farle leggere i miei scritti di cucina. Le ho detto che era stata lei la mia musa ispiratrice. Ho visto i suoi occhi un po’ velati. Erano lacrime? Non me lo ha detto, ma da perfetta donna inglese, imperturbabile, sperando che io non avessi notato, ha subito messo i suoi occhiali scuri e mi ha detto sempre col suo accento «Sono contenta», e mi ha abbracciata.
Si erano fatte quasi le 17 quando ho sentito bussare garbatamente alla porta del salotto dove eravamo a chiacchierare piacevolmente e al suo «Vieni, entra!» è venuta la sua badante Filippina che ha appoggiato un vassoio d’argento con teiera, zuccheriera e tazze di fine porcellana, ben tre tipi di te ed accanto un piccolo bricco del latte. C’era anche un piattino con un profumato limone di Sorrento intero ed intorno tante fettine di limone adagiate, l’una sull’altra a raggiera. Solo a vederlo era uno spettacolo.
Dovete sapere che la cara zietta da quando è in Italia non prende più il te con latte, come si usa in Inghilterra, ma con #limone rigorosamente di Sorrento. Dice che solo a vedere quel giallo intenso e sentire quel profumo le riporta alla mente quando si appartava negli agrumeti sorrentini per amoreggiare con il suo Vincenzino … E sì!… Il loro è stato proprio un grande amore!
Continuando nella conversazione, e a gustare a cup of tea, zia Guendy mi ha parlato delle proprietà benefiche del te, ma si è soffermata a lungo sulla provenienza del limone.
Sapevate che il limone è un albero da frutto appartenente al genere citrus? Sebbene le origini del limone siano incerte, si pensa che i primi luoghi in cui sia cresciuto siano l’India e la Cina, dove veniva coltivato già prima della dinastia Song.
In Occidente il limone si diffuse intorno all’anno 1000 grazie agli arabi che lo portarono in Sicilia. La prima vera coltivazione di limoni venne impiantata a Genova a metà del XV secolo.
In America, i limoni furono portati dagli spagnoli dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.
Nel 1747 il medico scozzese James Lind consigliò l’utilizzo del limone per la cura e la prevenzione dello sgorbuto, che colpiva chi si cibava prevalentemente di farine e alimenti che non contenevano vitamina C. All’epoca erano i marinai che facilmente contraevano lo sgorbuto perché restavano mesi e mesi sulle navi e avevano poca varietà di cibo.
La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo, che rappresenta fino al 50% del suo peso e contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o vitamina C (0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande.
L’olio essenziale del limone è un liquido etereo e volatile: tremila limoni per ottenerne almeno 1 kg di essenza. È quasi completamente solubile in alcol etilico a 96°.
Anche in farmacia il limone è molto apprezzato, le sue parti utilizzate sono il succo e la scorza. È un antisettico, anti emorragico ed abbassa la pressione arteriosa; é anche utile per eliminare verruche e calli, ma anche nelle artriti, vene varicose e raffreddori.
Oggi vorrei darvi la ricetta dei “Tagliolini al limone“.
Ingredienti: 300g di tagliolini freschi, due limoni non trattati – preferibilmente di Sorrento – 40 g. burro, olio qb, timo.
Cominciate a sciogliere il burro e l’olio in un tegame capiente o in una padella larga dai bordi alti. Quando sarà sciolto, versate le striscioline di scorza di limone che avete ottenuto con un pelapatate per evitare  di tagliare  la parte bianca che è amarostica.
Dopo qualche istante aggiungete i tagliolini e irrorate con il succo di limone e dell’acqua calda salata. Cuocete per pochi minuti, poi spegnete il fuoco e aromatizzate con il timo. I tagliolini al limone sono pronti per essere serviti!
Per oggi è tutto. Buon appetito e alla prossima. Baci da zia Guendy.

Caterina  Mazzola