Alimuri Amarcord

Alimuri AmarcordMETA DI SORRENTO (NAPOLI) – Finalmente anche la penisola sorrentina ha il suo primo film “partecipato”, realizzato con il contributo di idee, registrazioni, testimonianze, foto e video di tutti i cittadini che hanno voluto prendervi parte. Si chiama “Alimuri Amarcord” ed è un progetto del Circolo ENDAS Penisola sorrentina/Telestreetarcobaleno.tv  di Antonio Volpe, Adele Paturzo e Carlo Alfarocon la Metafilm di Nicola e Paolo Balzano.
Il docufilm è stato presentato il 17 gennaio 2015 alla Sala consiliare alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione di Meta Biancamaria Balzano, Angela Aiello, Susanna Barba, Roberto Porzio, Antonella Viggiano e di Vico Equense Antonio de Martino e Antonio Elefante. Il 25 febbraio è stato invece presentato al chiostro della SS Trinità di Vico alla presenza del vicesindaco Benedetto Migliaccio.
Protagonista del film-documentario è la spiaggia di Meta, rivissuta attraverso numerose testimonianze, per racconti ed immagini che hanno aiutato a ricostruire la sua storia e quella dell’ecomostro, il complesso alberghiero mai completato, la cui ossatura per più di 50 anni ha deturpato quel posto incantevole che fu lo scenario del film “Ercole alla conquista di Atlantide” nei primi anni ’60.
Grazie all’intervento dell’ingegnere del comune di Vico Equense Antonio Elefante, il 30 novembre del 2014 la fatiscente struttura è stata finalmente demolita in soli 15 secondi.
Immagini che hanno fatto il giro del mondo. E le emozioni di quello storico giorno trovano ampio spazio nel filmato. Un abbattimento che per i cittadini della Penisola ha assunto il significato morale di una voglia di cambiamento.
Ha commentato Volpe: «Per me e per tutti gli amici della troupe incontrare tante persone tutte desiderose di raccontarsi e raccontare è stata davvero una esperienza coinvolgente ed emozionante. Condividendo il nostro progetto, tutti hanno inteso innanzitutto far conoscere ai giovani una storia locale che non va dimenticata, perché senza radici si perde la propria identità. Vorrei ringraziare le decine di persone di ogni età che hanno collaborato alla realizzazione di questo toccante documentario fatto non solo di immagini e parole ma soprattutto di emozioni che spero siamo riusciti a trasmettere attraverso il mezzo cinematografico. Grazie di cuore per aver trasmesso quei valori, averci aperto lo scrigno dei vostri ricordi perché divenissero patrimonio di tutti!»
«Questa – ha aggiunto Carlo Alfaro, vuol essere solo la prima produzione del progetto “Vox populi”, che immaginiamo come un work in progress con la partecipazione della gente comune per ricordare e raccontare fatti e persone di ieri e di oggi del nostro territorio, un’opera collettiva che nasca dalla collaborazione di tutti coloro che vogliono partecipare».
Le due serate di proiezione, condotte da Alfaro, hanno avuto come ospiti a Meta il maestro compositore e poeta Rocco Aversa, che ha presentato per l’occasione l’anteprima mondiale di due sue composizioni per chitarra classica, e la modella vicana Raffaella Panico, protagonista nel film di un servizio fotografico con Gianfranco Capodilupo.
Guest a Vico Equense è stata la scrittrice Rosanna Ferraiuolo, autrice di “50” e “Come l’onda”, quest’ultimo un amarcord della Penisola degli anni ’60, e la ragazza-miracolo Federica Paganelli, di San Giorgio a Cremano, affetta da una malattia terribile e rara, l’atrofia muscolare spinale (Sma) o morbo di Werdnig-Hoffman, che comporta la degenerazione delle cellule del midollo spinale, con conseguente perdita della funzione di tutti i muscoli del corpo, per combattere la quale i suoi coraggiosi genitori hanno creato la “Fondazione Federica”.