Calcio: Roma fermata dalla Lazio, sviste arbitrali a Napoli

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Soccer: Serie A, Roma-LazioNAPOLI – Nella diciottesima giornata di campionato di serie A, la Lazio ferma la Roma procurando un favore alla Juve, che ringrazia e vola a 43 punti dopo aver battuto il Napoli nel posticipo serale al San Paolo.
Al centro delle polemiche, la partita disputata al San Paolo: «Basta aiuti alla Juve! Ci siamo stancati», le furiose parole twitate dal presidente Aurelio De Laurentiis, per giudicare inammissibile che ben sei arbitri non vedano due giocatori in fuorigioco (Caceres e Chiellini). Più ironico invece, Benitez : «Ci può stare».
In effetti la serata napoletana che ha omaggiato in modo sentito l’artista Pino Daniele nel pre-partita, è stata rovinata da una sconfitta pesantissima. Non tanto per il risultato, ma per le dinamiche con cui è stato ottenuto.
Eppure i partenopei erano partiti bene, agili in contropiede, approfittando appena possibile degli errori bianconeri, non di rado troppo larghi in posizione.In una di queste occasioni però De Guzman sbaglia clamorosamente, tirando troppo alto. Pogbà è giovane, ma di classe e non si lascia scappare l’occasione contro il suo bersaglio preferito al 29’. Il San Paolo si gela nonostante la temperatura tutt’altro che rigida. Azzurri in confusione, ma Britos grazie al cross di Mertens trova la chiave del pareggio al 64’. Passano cinque minuti e riappare la cinica Vecchia Signora, caparbia nel rimontare, su punizione del solito Pirlo: Caceres è bravo a mettere dentro e poco importa se le immagini lasciano dubbi. Il match diventa vivacissimo e affannante: Buffon dà una spallata a Koulibaly, che prontamente viene vista e l’autorete al Napoli si può quindi annullare. Higuain fallisce il pareggio e Vidal prova a spegnere le polemiche siglando l’1-3.
Il derby della Capitale, 41° per il capitano giallorosso, si gioca in due tempi opposti: la Lazio interamente protagonista del primo tempo, la Roma del secondo. Quasi un duello Anderson -Totti. Il centrocampista brasiliano costantemente con la palla incollata al piede nella prima mezz’ora: serve Mauri al 25’e realizza la conclusione personale al 29’. Negli spogliatoi Garcia dispensa consigli riparatori ed effettua cambi decisivi: fuori  Florenzi e Nainggolan, dentro Ljajic e Strootman. Ed è proprio l’olandese infatti a crossare per il “pupone” che mette in rete in diagonale al 48’riaprendo il match, che intanto si innervosisce. I biancocelesti infatti temono la rimonta e poco dopo Mauri intento a rimediare, colpisce sfortunatamente il palo. Succede nel calcio, che quando le traiettorie sembrano troppe lunghe, per un grande campione non lo siano affatto. Lo sa bene Totti che quando è in ottima forma, sa indossare le ali e regalare il sospirato pareggio con una spettacolare mezza rovesciata e conseguente gioia immortalata in un selfie.
La Fiorentina reagisce alla grande alla piccola sconfitta parmigiana, mortificando proprio quel Palermo che all’Epifania aveva fatto lo stesso con il Cagliari. Montella alle prese con le solite preziose assenze, sfodera la bacchetta magica. Forse. Magari spesso capita solo di trascurare le giocate di un Pasqual, che a sorpresa al 20’può rompere il ghiaccio all’Artemio Franchi. O quelle di Basanta, capace di raddoppiare al 51’. Viola dunque spumeggianti in attacco, ma sofferenti di paurose amnesie in difesa (Quaison 59’;61’; Belotti 81’). Per fortuna dei toscani Cuadrado e Joaquin ci avevano messo una pezza, rispettivamente al 65’ e 75’. Negli ultimi dieci minuti, una ragnatela ben congeniata dai padroni di casa impedisce ai siciliani di realizzare il desiderato 4-4.
Il Milan proprio non riesce a trovare un posto in Europa. A Torino si fa pareggiare da Glik nel finale (81’), in un match di cui si era reso splendido protagonista, anche se di un solo tiro in porta: nei primissimi minuti, Menez si inserisce su una palla in area suscitando l’ira ingenua di Glik, che non esita a tirargli la maglia. Rocchi vede e il calcio di rigore ad opera dello stesso Menez è subito servito in porta. Neanche l’espulsione di De Sciglio al 48’riesce ad incitare al raddoppio i disperati diavoletti,  ultimamente solo di nome, ma non di fatto.
Quatta quatta la Samp vola a 30 punti, vincendo di misura con l’Empoli, grazie alla rete di Eder a 4 minuti dalla ripresa. Nel primo tempo aveva sprecato un’importante occasione Duncan, ma gli ospiti non ne avevano saputo approfittare. Pagano aver giocato per quasi tutta la partita come un’ape senza pungiglione, seppure complice della sconfitta, forse è anche un rigore negato dall’arbitro Tommasi all’80’ .
Al  Meazza l’Inter interroga il Genoa di Gasperini che alla sorprendente domanda di Palacio al 12’, si fa trovare  impreparato. Le numerose leccornie della calza hanno rubato tempo allo studio, tanto che proprio mentre provano a balbettare qualcosa, di testa su corner di Hernanes, arriva il raddoppio di Icardi al 39’. Nella ripresa l’allenatore rossoblu insegna ai suoi come reagire e Izzo mette in pratica con successo all’85’. Ma anche Mancini è un ottimo insegnante per i suoi alunni. Vidic segue attento le lezioni e mostra il suo eccellente sapere all’88’.
Il Sassuolo è costretto ad accontentarsi del pareggio interno con l’Udinese: un punto che non consola  gli emiliani detentori del maggiore possesso palla; inoltre era stato Zaza a sbloccare al 15’.Un problema muscolare blocca Geijo, unica prima punta a disposizione. Ma nessun problema per gli uomini di Stramaccioni. Al 26’Consigli si fa beffare dal diagonale di un precisoThereau . I bianconeri tentano pure la rimonta
come dimostrano i propri 22 falli. Berardi al 56’ viene spinto in area rigore da Domizzi, ma l’arbitro fa proseguire. Giornata no per l’attaccante di Cariati che nei minuti finale tira un’importante palla, ma si stampa sul palo e il risultato non cambia.
Il Verona ritorna al successo e si piazza a 21 punti grazie al brillante rasoterra di Sala al 39’. Nella ripresa il Parma si sveglia e pareggia con Lodi al 64’rivelando le sue qualità di squadra che può ancora lottare per la salvezza. Ma i veronesi si affidano al buon vecchio Toni, che al 72’mette in rete un’ottima palla servita da Valoti, subentrato in campo a Sala e autore su contropiede del 3-1. E’il primo minuto di recupero finale.
A Bergamo il match si sblocca a opera di Zappacosta che firma un missile quando mancano venti minuti alla fine. Il Chievo prova a rispondere, ma sempre a testa bassa. Bellini atterra Pellissier ed è espulso per doppia ammonizione. L’ingresso di Lazarevic premia la scelta di Colantuono e al 90’giunge il pareggio gialloblu con punizione all’incrocio. L’Atalanta perde così l’occasione di scavalcare gli avversari in campo e pure in classifica.
Al Sant’Elia il Cagliari si riprende dallo schok della goleada siciliana. Decidono le reti di Joao Pedro (11’) e Donsah (27’). All’88’ la stoccata di Brienza, ma ormai è tardi per il Cesena.

Nina Panariello

(Foto: Ansa)