Basket: Nba, bilancio d’inizio stagione

  • Post author:
  • Post category:Sport

NBASiamo ormai giunti a un quarto delle 84 partite di regular season ed è tempo di fare i primi bilanci della stagione 2014-15 che corre rapida verso i Playoffs. Abbiamo scelto le 8 migliori squadre del momento, tenendo conto della classifica e della qualità del roster.
Non possiamo non partire da Ovest, dove troviamo la squadra con il miglior record assoluto: i Golden State Warriors. Il team californiano è a 19 vinte e 2 perse (miglior inizio della storia di franchigia) e l’arrivo di coach Steve Kerr sembra aver fatto fare il salto di qualità ad un gruppo che quanto a talento non ha rivali.
Thompson-Curry, probabilmente la migliore coppia di guardie della lega, stanno facendo faville: viaggiano rispettivamente a 21 e 23 punti di media. ma è la grande efficacia difensiva – grazie alla fisicità di Green e Barnes – che sta destando stupore, e se continueranno così potrebbero davvero insidiare gli Spurs campioni in carica. Attualmente sono in una striscia di 14 vittorie consecutive.
Altra squadra che quest’anno sembra voler puntare al bersaglio grosso è Memphis (17 vinte e 4 perse): hanno Gasol miglior centro Nba per distacco. Conley è il leader emotivo ed è forse il playmaker più completo in Nba. Inoltre c’è stato l’arrivo in estate di una bocca di fuoco come Vince Carter, che in uscita dalla panchina aggiungerà esperienza. Solidi come pochi, vedremo dove si piazzeranno nel girone infernale della Western Conference. Per il momento sono la migliore difesa Nba: 94 punti subiti di media per partita)
Da tenere d’occhio sono senz’altro gli Houston Rockets. I Texani hanno la barba più temuta del campionato, un nuovo James Harden, capocannoniere dell’Nba (25.6 punti) ma disposto anche a sacrificarsi in difesa, la cui intesa con Howard sembra essersi consolidata. Inoltre la partenza di Chandler Parsons è stata rimpiazzata dall’arrivo dei veterani Ariza e Jason Terry, due su cui coach McCale potrà senz’altro contare nei momenti decisivi della stagione. Per il momento sono la terza forza dell’Ovest con 16 vinte e 5 perse.
Infine ad Ovest una squadra che sembra esser maturata è Portland: l’arrivo al secondo turno dei Playoffs della passata stagione ha rafforzato le convinzioni di Lillard e compagni che avevano palesato una scarsa profondità del roster; ora, con gli innesti di Kaman e Blake, coach Terry Stotts potrà far rifiatare un quintetto titolare che è sicuramente tra i migliori della lega (Lillard, Matthews, Batum, Aldridge, Lopez) per talento ed equilibrio. I Trail Blazers hanno il III miglior record dell’Ovest e sono primi nella lega per rimbalzi catturati.
Ad Est il predominio della Miami dei Big Three sembra essere terminato. Il trasferimento di Lebron James a Cleveland sembra aver smosso le acque della Eastern Conference, sempre più tranquille rispetto a quelle dell’ Ovest.
In testa a sorpresa ci sono infatti i Toronto Raptors,  secondo miglior attacco della lega (108.5 punti) dietro Dallas. La franchigia canadese nella passata stagione ha raggiunto i Playoffs dopo 7 anni di astinenza, ed è stata senz’altro un’iniezione di fiducia, ma vi hanno partecipato da outsider e sono stati eliminati dai Brooklyn Nets, nonostante una serie combattutissima chiusa in gara 7. Quest’anno invece sembrano fare sul serio. Senza dubbio le cause del boom Raptors sono da ricercarsi nei suoi due giocatori leader: Kyle Lowry e Demar Derozan.
Le due guardie sono tra le coppie più prolifiche dell’Nba (quasi 40 punti combinati di media) e, soprattutto Lowry, è molto maturato nella selezione del gioco offensivo: i 7.5 assist di media ne sono la testimonianza. Purtroppo l’infortunio occorso a DeRozan mette un grosso punto interrogativo sul prosieguo di una stagione sino ad adesso decisamente esaltante.
Altra sorpresa dell’Est sono i Washington Wizards (15-6): John Wall è il prototipo del play moderno capace di essere decisivo in qualsiasi parte del campo e le sue cifre sono sbalorditive per un giocatore che ha appena 23 anni (18 punti, 10 assist e 5 rimbalzi di media). Il team della capitale può contare anche su Bradley Beal, eccellente tiratore e su una molto buona coppia di lunghi, come Gortat e Nenè. Inoltre in estate si è aggiunto il veterano Paul Pierce che aggiunge qualità ed esperienza ad una squadra giovane, ma molto ambiziosa. Sono primi per assist nella lega.
Le altre due squadre che stanno mantenendo un ottimo ranking e che possono puntare a piazzarsi tra le prime posizioni ad Est, sono i Cleveland Cavaliers e i Chicago Bulls.
Il team dell’Ohio, quest’estate ha campito un’autentica rivoluzione. È arrivato come head coach David Blatt, un passato vincente in Europa (campione d’Italia con la Benetton Treviso e d’Europa con il Maccabi Tel Aviv); è arrivata la stella assoluta Lebron James e con lui Kevin Love da Minnesota, uno dei centri più dominanti dell’Nba; e anche Shawn Marion e il sempreverde Mike Miller si vanno ad aggiungere all’astro nascente Kirye Irving. Si sa però, il talento non è quasi mai sinonimo di buona pallacanestro e, fino ad adesso, Cleveland ha mostrato parecchie lacune soprattutto quanto ad’organizzazione difensiva. Ma, dopo un inizio altalenante, i Cavaliers sono 8-2 nelle ultime 10 partite. La favola di Lebron dovrà fare i conti con la necessità di costruire un gruppo in grado di vincere in così breve tempo.
I Bulls possono contare da quest’anno sulla miglior coppia di lunghi dell’Nba, grazie all’arrivo del catalano Pau Gasol, che si aggiunge al francese Noah. Ma il futuro e soprattutto il presente di Chicago dipende da Derrick Rose: l’Mvp della stagione 2011 ha, negli ultimi anni, dovuto fare i conti con il recupero dal terribile infortunio che lo ha costretto a stare a lungo lontano dal campo da gioco (50 partite giocate in 3 anni). Quest’anno coach Thibodeau ne sta centellinando le presenze (13 su 21 giocate) ma si sono già visti sprazzi del vecchio Rose e i numeri sono discreti, per un fenomeno come lui (16.2 punti e 5.1 assist). Ma attenti a Jimmy Butler, giocatore che ne ha fatto le veci in sua assenza e che è attualmente il capocannoniere con oltre 21 punti a partita.

Gianlorenzo Attanasio