A Napule 'o teatro si fa O Nest

francesco rosaria ennioSAN GIOVANNI A TEDUCCIO (NAPOLI) – Può accadere che di una periferia partenopea si senta parlare non per l’ennesimo atto di criminalità organizzata ma per una nuova realtà teatrale che si impone nel cuore di un quartiere cittadino. Come un’enorme palizzata che si erge imponente per sfidare l’incuria e la negligenza delle istituzioni, il Nest – il Nuovo teatro di Napoli Est – è un progetto socio culturale ma prima di tutto un atto rivoluzionario.

La struttura è una vecchia palestra scolastica dismessa (ex scuola Giotto/Monti) adibita ora a spazio creativo e polifunzionale che si trova a via Bernardino Martirano, una traversa di corso San Giovanni, in cui il 29 novembre si è svolta una conferenza stampa di presentazione seguita da uno spettacolo teatrale di Ennio Fantastichini e dall’intervento musicale dell’ensemble “Jazz Quartet”.

Gli ideatori – Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Carmine Guarino – hanno accostato la creatività e l’efficienza del collettivo Nest all’associazione Gioco, immagine e parole, nata nel 1995.

Durante la conferenza stampa è stato presentato il progetto teatrale, che si rivolge in particolar modo a giovani e bambini, cui è assicurata la gratuità degli spettacoli.

Sono inoltre state attivate una serie di inizative, tra cui laboratori teatrali e corsi di formazione. Immediatamente verrà attivato, infatti, il laboratorio “Cibart” che ha lo scopo di avvicinare i più giovani all’alimentazione genuina attraverso la musica, la pittura ed il teatro.

Il workshop di scrittura teatrale, che verrà avviato a gennaio, è rivolto a tutti coloro che desiderano impegnarsi in un progetto a 360°, che partendo dall’elaborazione e la stesura di un testo teatrale, arrivi fino alla sua rappresentazione.

Sempre a gennaio, verrà inaugurato il laboratorio di trucco teatrale che consiste nella messa in pratica delle principali tecniche di trucchi di scena di tipo scenico.  L’idea nasce dalla constatazione dell’interesse per l’estetica dei ragazzi che decidono di terminare gli studi alla terza media. In questo modo la passione per la cosmetica verrà veicolata dall’arte e dal teatro, garantendo libertà di espressione e divertimento.

Il progetto di più ampio respiro che il Nest si propone di avviare, e che è stato presentato anche al Ministero dello Sviluppo,  è un percorso di professionalizzazione giovanile che si prefigura di formare maestranze teatrali, non solo di giovani attori ma di tutte le figure professionali che lavorano dietro al sipario, come scenografi e addetti alle luci. L’obiettivo è quello di realizzare un modello di intervento per l’inserimento dei giovani nel settore dell’impresa culturale.

Un primo concorso artistico, inoltre, intitolato ad Errico Ruotolo, è rivolto a giovani artisti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, dal tema “Napoli/Periferia Est” in cui l’arte di ogni singolo partecipante, che si esprima a seconda delle proprie capacità nella scultura o nella pittura, dovrà rappresentare un elemento architettonico della periferia di San Giovanni.

«Riteniamo che si debba partire da questo quartiere per riattivare l’idea dell’arte, dando la possibilità ai giovani di potersi esprimere», chiarisce Rosaria, una delle organizzatrici del Nest.

Per quanto riguarda la stagione teatrale,  Francesco Di Leva ha puntualizzato che è ancora in allestimento, nonostante il Nest si stia attivando per coordinarsi ad altre compagnie di Napoli e provincia.  Lo start up, che partirà da Febbraio 2015, occuperà la seconda e la quarta settimana di ogni mese.

«Ciò che vorrei sottolineare – aggiunge Di Leva – è la grande importanza che questo spazio attribuisce ai bambini, per i quali è stata creata nella sala antistante al teatro un’area  “baby parking art” in cui poter esercitare la loro creatività, attaverso molte attività performative, mentre i genitori  possono godersi gli spettacoli nella parte interna del teatro, in modo da coniugare la tranquillità del genitore ad un’attività ricreativa e funzionale per il bambino».

Dopo la conferenza stampa, Ennio Fantastichini ha portato in scena uno spettacolo tratto da un testo di Tommaso Landolfi “La Muta” tratta da “Tre Racconti”. Il protagonista di questo racconto è un condannato a morte che racconta, in un lungo monologo, il suo delitto: aver ucciso una giovane di 16 anni che amava, ricambiato.

«Ho scelto questo testo per mostrare come anche in un assassinio a volte ci possano essere delle ragioni. Cercare le ragioni è un po’ il compito di chi si propone il mestiere dell’artista», chiarisce lo stesso Fantastichini durante la conferenza di apertura.

 Il suo intevento, che ha manifestato pieno appoggio e adesione al nuovo teatro è stato preceduto dalla proiezione di un breve video in cui altri importanti artisti italiani, come Alessio Boni e Pierfrancesco Favino, auguravano un simbolico “in bocca al lupo” alla nuova realtà teatrale della periferia partenopea.

Dopo Fantastichini, domenica 30 sarà la volta di Sergio Rubini.

L’ingresso, anche per lo spettacolo di domenica, è gratuito, ma per partecipare occorre inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica del Nest: info.teatronest@gmail.com.

Per maggiori informazioni si rinvia alla pagina web del teatro: www.napoliestteatro.com

Francesca Mancini