NAPOLI – Nell’ambito della 25esima edizione della rassegna “Tra Sacro e Profano” a Castel dell’Ovo, uno dei più suggestivi simboli della città, sabato 19 ottobre è stata inaugurata con grande successo di pubblico la mostra “Sia la luce”, patrocinata dalla Arcidiocesi di Napoli e dall’Eurocivitas.
L’esposizione rimarrà in allestimento fino a martedì 28 ottobre.
La mostra, a cura del promotore spirituale padre Giovanni Mancino, affronta il tema della Bellezza, del Sacro e del mistero del profano. Espone le opere del brasiliano Carlos Araujo e dell’italiana Silvana Galeone, con la partecipazione di Vincenzo di Vaio, autore della fiera scultura “Partenope”.
Araujo è in Italia per la prima volta dopo una sua mostra di grande successo in Vaticano. Artista amato e stimato da Papa Benedetto XVI, viene definito uno dei maggiori pittori di arte sacra vivente.
La Galeone vive e lavora fra Roma e Grottaglie dove realizza le sue sculture di ceramica nelle antiche fornaci. Scultrice di fama internazionale ha esposto le sue opere in Italia ed all’estero.
I due artisti espongono complessivamente circa 70 opere collocate nelle meravigliose sale del Castel dell’Ovo.
La mostra venne presentata in conferenza stampa dal giornalista Ermanno Corsi nel salone dell’Istituto di Cultura Meridionale, con la partecipazione del presidente Gennaro Famiglietti, che in wuella sede ebbe modo di sottolineare il significato ed il valore dell’ esposizione.
L’artista Brasiliano Carlos Araujo ha manifestato immenso piacere nel trovarsi in Italia, che ha definito uno splendido paese ed in special modo Napoli, la terra delle grandi passioni e di forte spiritualitá. Ha descritto poi il proprio percorso artistico iniziato all’età di 13 anni e sviluppatosi a 35 anni per l’esigenza di tradurre con la sua pittura le situazioni di degrado umano di cui fu spettatore.
Nel tentativo di scuotere le coscienze sugli assurdi dislivelli sociali presenti nel mondo ed in particolare nel Sud America, attraverso una monografia furono raccolti i suoi lavori e da quel momento iniziò un percorso di introspezione sull’aspetto biblico delle sue ispirazioni, legittimando il suo linguaggio pittorico attraverso la tecnica della velatura.
Silvana Galeone ha invece espresso gratitudine nei confronti di tutti coloro che hanno voluto e sostenuto il percorso organizzativo che ha portato alla realizzazione della mostra, sottolineando inoltre il significato dell’incontro fra due artisti, così diversi per estrazione sociale e culturale, ma sicuramente capaci di suscitare forti emozioni nell’osservatore, pur essendo le loro opere diverse sia nei colori che nelle tematiche: «Una straordinaria sinergia di intenti e di valori, universali e comuni ad ogni vero artista sensibile al mistero della bellezza luminosa posta dall’Altissimo nel mondo materiale e vivente».
La Mostra resterà aperta fino al 28 ottobre e offrirà al pubblico Napoletano l’occasione di ammirare opere di grande valore artistico e spirituale, nonché il pretesto di immergersi Nella straordinaria atmosfera di uno dei più spettacolari monumenti di Napoli, il Castel dell’Ovo, un insediamento nato sull’isolotto di Megaride proprio di fronte alla collina di Monte Echia, dove sorse l’antico insediamento Greco di Partenope oltre 2500 anni fa.
Antonio Vitale