Tempo di cinema: Venezia e la sua 71esima mostra

Venezia 71Anche quest’ anno è arrivato il tradizionale appuntamento estivo per gli appassionati di cinema: martedì 27 agosto si è aperta la 71esima Mostra del Cinema di Venezia, organizzata come sempre dalla storica Biennale, sinonimo dell’ Esposizione Internazionale d’Arte della Città, tra le più antiche e prestigiose rassegne nel mondo.
Venezia ci riprova con la solita tenacia, nonostante il concomitante Festival di Toronto. Per nulla facile lottare contro la crisi economica così come dei valori e di pubblico: soprattutto i giovani dovrebbero andare a vedere film nelle sempre meno numerose sale. Molto meglio condividere un sano svago che restare soli davanti a un Web.
Diretta da Alberto Barbera e presieduta da Paolo Baratta, è stata la splendida bellezza napoletana di Luisa Ranieri, quest’anno madrina d’ eccezione, ad inaugurare il Festival nella consueta Sala Grande che ha ospitato per l’occasione anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Sono tutt’ ora 20 i film in concorso per la sezione ufficiale Venezia 71, di cui 19 in prima mondiale e 1 in prima internazionale.
Grande attesa per i tre italiani : “Il giovane favoloso” di Martone sulla vita di Giacomo Leopardi; “Anime nere” di Munzi, dal gusto tutto Aspromontese e “Hungry Hearts” di Costanzo incentrato sulla storia d’amore tra Mina e il newyorchese Jude.
Inoltre la critica cinematografica non vede l’ora di esprimersi riguardo l’impegnatissimo “Pierpaolo Pasolini”, diretto da Abel Ferrara. che ricostruisce la notte del suo assassinio.
Da non trascurare in quanto fuori concorso, i ben 17 film in prima mondiale nonché un interessante cortometraggio. Imperdibile “La trattativa” di e con Sabina Guzzanti, sul presunto accordo tra Stato e Mafia per far concludere la famosa tragica stagione delle bombe ’92-’93.
Per la sezione Orizzonti competono invece 18 film in prima mondiale, tra cui l’italiano “La vita oscena” diretto da Renato De Maria e interpretato tra  gli attori da un’ impeccabile Isabella Ferrari.
È stato invece “The President” del regista iraniano Mohsen Makhmalbaf ad alzare il sipario della propria sezione nella prima serata della Mostra.
Deliziosamente gradito agli spettatori per il sapore fantasioso della storia del film: il Presidente di un paese caucasico è un dittatore che, causa un colpo di stato, si mette in fuga con il nipote di cinque anni. Particolarmente scenografiche le terre che via via l’ex presidente mostra al suo piccolo compagno di viaggio.
Ad aprire le danze dei film ufficialmente in concorso è stato “Birdman” ( the Unexpected Virtue of Ignorance) per la regia del messicano Alejandro Gonzàlez Inarritu, indiscusso artefice dei fortunati 21 grammi e Babel.
Un inizio positivo, quindi, con la proiezione di una intrigante commedia nera ambientata a New York che racconta la storia di un attore in declino, Riggan Thomson, ex mitico supereroe dei film, del quale veste i panni uno straordinario Michael Keaton, applauditissimo dal pubblico.
“Birdman” attraverso i fantasmi dei colleghi di Riggan, quelli della sua vanità e della sua famiglia frantumata, invita a riflettere sulla possibile condizione di frustrazione in cui tutti gli uomini possono ritrovarsi.
Tra i protagonisti di “Birdman” così come del red carpet, anche Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone e Naomi Watts,
Il tappeto che vive nei sogni di aspiranti attori e registi, giovedì 29 agosto sarà interamente dedicato al grande documentarista Frederick Wiseman che riceverà il Leone d’Oro alla carriera nonché all’italiano Francesco Munzi, che ad Africo, difficile centro della ‘ndrangheta calabrese, ha girato “Anime nere”.
Un film nonostante tutto delicato, teso a raccontare come molti giovani siano costretti a confrontarsi con una criminalità radicata e un crudele insegnamento tramandato dalle stesse famiglie.
Nella stessa serata vi sarà spazio anche per “99 Homes” di Bahrani, incentrato sulla drammatica crisi immobiliare USA, ma anche per la divertente commedia fuori concorso “She’s Funny that Way”di Peter Bogdanovich; interessante sarà anche la proiezione del documentario “I’m Keller” di Seidl sugli inquietanti scantinati austriaci.
Una Mostra tutta da seguire e commentare fino al 6 settembre, quindi, «L’atmosfera è ancora molto calda, state seduti!»

Nina Panariello