I mali della Galleria Umberto I

Galleria UmbertoNAPOLI – La Galleria Umberto I fu realizzata tra il 1887 e il 1891su progetto dell’ingegnere porticese Emmanuele Rocco, con pianta a croce greca come la Galleria, più piccola, Vittorio Emanuele di Milano, costruita nel 1865
Quella di Napoli è una grande galleria in ferro e vetro di 1076 m², provvista di quattro accessi; nacque con la funzione di disimpegnare le nuove strade del dopo Risanamento urbano.
Nelle intenzioni  di coloro che vollero realizzarla doveva diventare centro commerciale chic e salotto buono della Città, come lo è la Galleria milanese, più antica, più piccola e certo meno ricca della nostra.
Mai speranza fu più disattesa … Galleria Umberto2
La Galleria Umberto I, monumento nazionale, nel corso degli anni ha subito un continuo declino, fino a sfociare alla tragedia dei giorni scorsi.
Da anni c’è chi si batte per salvare questo monumento patrimonio di Napoli di cui però non sembra interessare a molti. Conflitti di competenze da anni impastoiano qualsiasi intervento su questa bellissima struttura che in qualsiasi altro luogo sarebbe valorizzata e preservata dal degrado e dagli abusi. Ma non qui, non a Napoli.
condizioni disastrose2Fasti di un glorioso passato che riecheggiano tra gli archi e i pregevoli stucchi dello stile umbertino non sono riusciti ad arrestare un degrado che di giorno trasforma la Galleria in un suk abusivo di merce contraffatta e non, e di notte in una sorta di terra di nessuno e tetto per homeless con annessi … servizi igienici. Un luogo dove, meritoriamente, gli enti caritatevoli portano cibo e generi di conforto a questi infelici, senza tener conto che non è una struttura idonea …
Se poi si aggiunge a questo la mancanza persino di semplici cestini per raccogliere l’immondizia, tavolini dei bar che arrivano quasi al centro del passaggio, non curandosi di occultare la meravigliosa pavimentazione con i suoi mosaici, il quadro è chiaro.
condizioni disastrose
Incuria o disinteresse che sia da parte degli Enti preposti, l’impossibilità dei privati – già gravati da tasse altissime, oltretutto in un momento di grave crisi – di far fronte al  restauro della facciata, le pretese della Soprintendenza, hanno inesorabilmente lasciato che la Galleria cadesse in un degrado drammatico, ancora prima di questa tragedia annunciata.
 
condizioni disastrose1È inspiegabile come nel corso degli anni siano state prese decisioni come quella di chiudere l’imbocco esterno di quel piccolo gioiello che è piazzetta Matilde Serao: adesso vi si accede attraverso l’angiporto del lato di fronte al San Carlo. Strana idea quella di relegare il luogo dove nacque il quotidiano Il Mattino, e permettere oltretutto che l’accesso ad una piccola, deliziosa agorà fosse oltretutto penalizzato dalla presenza di un’edicola di giornali …
Per non parlare delle insegne selvagge dei locali commerciali all’interno della Galleria …
Sembra un diario di guerra: ogni giorno c’è la notizia di un nuovo crollo, ma non è sufficiente l’amarezza che prende i napoletani, ci vuole ben altro. Ci vorrebbe una mobilitazione generale, come l’appello indirizzato al FAI di Napoli da Francesco Branco, responsabile della Fondazione Teatro di San Carlo, un grido lanciato non dal Consiglio  dell’Istituzione, presieduto dal sindaco di Napoli, che inizia con una frase di George Bernard Shaw che recita: « Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio, ma l’indifferenza: questa è l’essenza della disumanità». (fonte FAI, ndr)
Oggi si è inesorabilmente arrivati al dunque: non è più possibile palleggiarsi le responsabilità, ci penserà la Magistratura a stabilire quali siano state e chi si dovrà fare carico del restauro della Galleria Umberto I. Ma quanta amarezza!
Anzi, si è lasciato che l’amaro in bocca si trasformasse in dolore per la perdita di una giovane vita, l’assurda morte di un ragazzo. Che doveva essere evitata.

Un pensiero per Salvatore
Un pensiero per Salvatore

 
(Foto di Ernesto Brando)