Djokovic conquista Wimbledon per la seconda volta

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Novak Djokovic«È il torneo più prestigioso al mondo, quello che sognavo di vincere da ragazzino»: queste le parole di Novak Djokovic che dopo un match che più volte sembrava finito e che invece ha avuto continui capovolgimenti ha trionfato per la seconda volta sull’erba di Londra.
Domenica 6 luglio ci sono voluti 5 sets e 3 ore e 57 minuti per venire a capo di un Roger Federer che qualora avesse trionfato sarebbe stato il primo giocatore a conquistare 8 volte l’unico Slam su erba. E per il quale i sei anni di differenza si son visti solo sulla carta.
In un primo set decisivo per lo svizzero, che ha un autonomia decisamente inferiore al campione serbo, l’equilibrio viene rotto solamente nel tiebreak: Roger prima sale 4-2, poi si fa rimontare ed è costretto ad annullare 2 set point; alla fine chiude 8 punti a 7.
La partita c’è, ma nel secondo set il break che Nole si procura nel terzo gioco sarà quello che gli consentirà di vincere il secondo parziale, anche questo molto equilibrato, col punteggio di 6-4.
Nel terzo set la posta in palio comincia a salire ma al servizio nessuno concede nulla: Federer mette a segno ben 13 aces, con perfect game nel nono gioco e Nole è solido nei suoi turni di battuta. Ancora una volta è il tiebreak a essere decisivo: Roger commette 2 errori, uno con il diritto sul 4-3 e un altro con un rovescio tagliato che consente al serbo di aggiudicarsi il parziale.
Nel quarto set la partita sale decisamente di livello: Djokovic spazzola le righe e Roger conquista 13 punti su 16 a rete. Il serbo ha una prima occasione quando conquista il break nel quarto gioco ma viene subito controbreakkato; si porta poi 5-2 e si fa recuperare; sul 5-4 ha il primo match point che però è annullato. Alla fine è Federer a servire per il set e, dopo una tale altalena di emozioni, lo svizzero porta incredibilmente la partita al quinto.
Nell’ultimo parziale la partita è ormai aperta a ogni soluzione: i due continuano a duellare senza esclusione di colpi, il serbo con la sciabola, Roger con il fioretto.
Ma quando la pressione si fa sentire, Djokovic, che la pressione non l’ha mai avvertita per tutta la durata del match, riesce nel decimo game a strappare il servizio, stavolta fatale per il 7 volte campione di Wimbledon: Nole si inginocchia per mangiare dei ciuffi d’erba, come aveva fatto nel 2011.
Il trofeo è suo e la storia prosegue, lasciando indietro il campione svizzero, con un po’ d’amaro in bocca.
In una partita stupenda, l’esperienza e il coraggio messo in campo dallo svizzero non è valsa contro la voglia e la freschezza di un Nole quasi perfetto, che gioca il suo miglior tennis della stagione e che torna a essere n.1 al mondo.

Gianlorenzo Attanasio