I Rosacroce a Napoli

RosacroceUna collettività di esseri viventi pervenuti per grazia divina ad un grado superiore a quello della comune umanità, scevra da razzismi, orpelli sociali, prebende, medaglie, quote di denaro, possiede gli stessi caratteri interiori che permette loro di riconoscersi come fratelli e sorelle in un unicum.
Respingendo il guazzabuglio del sottobosco occultistico e i falsi rituali di associazioni più o meno esoteriche, ufficiali e non, nazionali ed internazionali che scimmiottavano i veri Rosacroce, quelli del mondo astrale al servizio della pace mondiale, voluta secondo i divini voleri del grande cervello cosmico dei mondi, nacquero nella federazione intergalattica delle 12 galassie unite 18 milioni di anni prima di cristo, con le 7 Sorelle Pleiadi, con Sirio Uno e Trino, con Beltegeuse, con Orione e con la Via  Lattea, riconfermate un milione di anni prima di Cristo tra i fraterni pianeti del nostro sistema solare Venere, Giove, Marte, Nettuno, Plutone, Urano, Saturno.
La vita iniziò su Marte 500mila anni fa e poi sulla Terra 116 mila anni fa, dove un grande sacerdote astronomo e scienziato dirigeva nella prima capitale Cernes o Atlantea la gilda di 10 scienziati e di 10 re federali di Atlantide, formata allora da giovani d’ambo sesso, che con l’unione telepatica dei loro cervelli costituivano i segreti poteri delle 12 colonne d’Oricalco dei 12 portali o stargate verso lo spazio dimensionale.
Dopo la catastrofe naturale del 5 giugno 8498 a.C. che causò la distruzione di Atlantide, i superstiti  atlatidei ricostruirono la civiltà dei Figli del sole nella legge d’oro dell’uno in Messico, Guatemala, Honduras e Ecuador tra gli Olmechi e Maya e poi in Egitto, al seguito di Ra e della sua famiglia di principi atlantidei, tra cui Osirde, Iside, Seth, Thot, Horo, Nephytis, Baste.
Gli scienziati superstiti di Atlantide riposero il segreto cosmico nella Sfinge e nella piramide capovolta di Kutu in Sumeria, e subito dopo costituirono la comunità dei costruttori egizi yerofanti di Deir el-Medina nella casa di vita di Abido a Menfi.
Nel 5000 a.C. un ceppo atlatideo fiorì tra i Celti ibéri in Spagna, Francia Inghilterra e Italia, tra i Cimmeri della Puglia e della Sicilia, con le grotte platamoniche a Napoli e a Cuma pregreca, mentre una colonia sacerdotale atlantidea si stabili nel 1250 a.C. in Italia centrale dando vita alla civiltà dei misteriosi Tirreni o Etruschi, adoratori delle divinità femminili di Velthe di Urcla, diffondendosi in Campania fino al 516 a.C. In seguito i Greci fondarono colonie in sud Italia: a Cuma nel 750 e a Napoli nel 680 a.C.
In Egitto, dopo la 17esima gloriosa dinastia dei Faroni, tra cui Cheope, salì al trono la misteriosa 18esima stirpe faraonica, dove la bellissima regina Hautpotilt la giovane formò 113 principi e principesse che alla loro morte non vennero mummificati secondo il metodo usato fino ad allora ma preservati in una morte o animazione sospesa, senza prelievo di organi interni, e poi posti nei loro sarcofaghi nelle piramidi. Secondo alcuni capitoli segreti del Libro Egizio dei Morti potevano risvegliarsi a comando e ritornare in vita anche penetrando a loro insaputa come ospiti animici incarnati in giovani viventi …
Nel 67 d.C. una colonia di iniziati di Alessandria d’Egitto sbarco in Campania e si stabili prima a Pompei e poi a Cuma; nel 74 d.C. con l’eruzione vesuviana s’insediò definitivamente a Napoli intorno via Nilo.
Napoli col tempo divenne asilo di perseguitati politici e religiosi, di filosofi, di kabbalisti, di astrologi, di ermetisti e di alchimisti, di albigesi, di valdesi, di giansenisti, di luterani, di calvinisti,sviluppando nei secoli, che coltivavano studi certosini spesso all’ombra di conventi e di palazzi nobiliari, di biblioteche private, obbedienti a Dio Unico ed evitando la crudeltà umana e le superstizioni, unendosi per cooptazione e riformandosi sempre grazie a un karma continuo e collettivo, splendente, e pervenendo a un grado di elevata coscienza filosofale e nel patto de ritorno dopo la morte, di guscio in guscio, di corpo in corpo, con gli stessi occhi, lo stesso viso, lo stesso gruppo sanguigno, le stesse idee, grazie ad un calibro cerebrale superiore.
Attraverso questi studio si ebbe modo di comunicare con i defunti, con gli spiriti elementari, con gli angeli e le creature del mondo astrale e per telepatia con tutti gli animali e piante, tutti figli dello stesso Dio.
Nel 1200 a Capua il kabalista Abulafia, i cavalieri templari e i teutonici di re Federico II di Svevia, la scuola poetica siciliana e dei filosofi napolitani, fino all’Accademia Antoniania poi Pontoniana, furono tutte realtà che fiorirono dalla colonia originaria alessandrina.
Se i Rosacroce nacquero ufficialmente in Germania dal 1616 al 1619, dopo i tre manifesti rosacroce seguiti da quello di Praga, già nel 1585 Rodolfo d’Asburgo era a conoscenza di questi studi particolari, tanto che divenne protettore dei Rosacroce; sapeva che a  Napoli sin dal 1572 v’erano documenti importanti prerosicruciani ad opera del sacerdote e alchimista veneziano Giovanni Agostino Pantheo, autore dell’opera Voarchadumia, ars distincta ab Archimia et Sophia, pubblicata nel 1530.
I Rosacroce, in specie i kabalisti  seguaci di Isaac Luria, che nel 1570 a Safed in Alta Galilea rivoluzionò il misticismo ebraico, fiorirono in Europa molti cenacoli rosacruciani, come l’Ordine del Palmizio del 1671 ela socieàa delle tre Rose ddl 1643,  l’Ordine dei Fiori nel 1644 A Norimberga, tutte in Germania; ancora  l’Ordine dei Cigni all’Elba nel 1660 e a Londra la Società Reale nel 1666, John Dee E La Rosa Nera di Praga  nel 1700.
Va sottolineato peròche L’Accademia Pontoniana di Napoli risaliva invece al 1572.
Arriviamo al gruppo romano di Maria Cristina di Svezia con il marchese Santinelli poeta e alchimista fuggito dalle Marche;  poi a Milano con il tedesco Gualdo nel 1667, mentre a Padova viene portato avanti il centro di studi rosacruciani del professor Carburi.
In Europa era tutto un fiorire di schole, accademie, tavole rotonde, con Michael Flood e Sangree che a fine ‘600 a Londra difesero i Rosacroce mentre Shakesperare inclina il suo teatro verso questo pensiero.
Nel 1704 comparve in Germania un Ordine della Rosacroce, che nel 1750 si dotò di un proprio statuto, con 9 gradi iniziatici.
In Francia nel 1774 furono rifondati gli Eletti Cohen, un sistema teurgico cabalista filocruciano poi divenuto gli Amici di Saint Martin nel 1776.
Nello stesso periodo i rosacruciani in Germania divennero un vero Ordine protetto dal re di Prussia.
Imperversavano kabbalisti, evocatori, astrologi, alchimnisti, teurgi, tra cui primeggiava il misterioso conte di Saint Germain, il grande fratello tedesco, e poi Cagliostro tra 1776 e 1789; nacque anche la musica rosicruciana di Baldassarre Vitali da Cremona, accompagnata dai versi di Metastasio e di Skakespeare.
Il movimento dei Rosacroce si diffuse insieme alla massoneria nata nel 1666, ordinata a Londra nel1774 con il sistema scozzese e quello di Cagliostro della massoneria egizia nel 1783. In Italia quest’ultima prese piede dal 1791 al 1818, arrivando al Misraim e al Memphis di Francia nel  1819, assorbendo il sistema di Cagliostro e fondendosi in Misraim-Memphis nel 1881.
A Napoli i rosacruciani attorniavano Raimondo de Sangro, suo figlio Vincenzo il barone Tschudy , Luigi d’Aquino e suo fratello Luigi.
In Francia ne 1888 de Guaita fondò l’Ordine cabalistico dei Rosacroce e l’anno seguente Péladan  quello della Rosacroce cattolica.
Cosi in Germania nel 1895  nacque l’Ordine esoterico dei Rosacroce  d’Oro e in Gran Bretagna la Societas Rosicruciana in Anglia con Little e il famoso romanziere Lytton.
Nel 1869, 166 massoni e rosicruciani inglesi divennero membri della Golden Down, una sezione americana che si formò nel 1888 dalla Societas Rosicruciana in Anglia e che nel 1874 divenne una società a parte.
Nel 1890 negli Usa nacque l’Associazione Rosacrociana Oceanside (ARCO), ordinata nel 1909, mentre l’Amorc, nato nel 1908 e diffusosi dopo la seconda guerra mondiale in Occidente, con circa 6 milioni di iscritti, che tentò inutilmente di federarsi  con gli ordini iniziatici europei.
Attorno alle figure di ermetisti rosacruciani napoletani come Giustiniano Lebano, De Servis, Kremmerz, il principe Leone Caetani tra il 1832 e il 1937, fu mantenuto inalterato il pensiero dei rosacroce più classici.
Continuarono a fiorire cenacoli rosicrociani, lontani da ambienti massonici; nel 1924 nacque il lectorium Rosacroce, di origine olandese, una scissione dell’americana Oceanside, che nel 1956 si federò con il neocatarismo provenzale della Francia del sud. Acquistò le grotte storiche di Lambrave e Ornolac, care ai martiri albigesi di Montsegur del 1243.
Nel 1990 in Italia il lectorium rosicruciano contava già 2000 iscritti di cui 1000 a Napoli; il 23 settembre 1973 a Lucca il professore napoletano Luigi Petriccione fondò la Rosacroce d’Oro Italiana di Caliel, con sezioni in varie parti del Paese, 24 solo a Napoli, tra cui cenacolo Eugenio Aram di Eduardo Nappa.
Nel 1995, tale ordine rosacruciano derivato da una tradizione indiretta desangriana e lebaniana, dopo 13 anni contava ancora 500 iscritti; nel 1989 gli  iscritti erano 316.
L’ordine della Rosacroce d’Oro di Caliel, nel 1998 stabilì la sede magistrale nazionale a Roma, con 120 iscritti in tutta Italia.
Un calo analogo subì il lectorium roscruciano olandese in Italia: da 2000 iscritti si  ritrovò con solo 850 componenti nel 1975.

 Michele Di Iorio