Testimonianze del passato e prospettive per il futuro

Via mezzocannone -  salendo sulla sinistra si sviluppano gli edifici delle civili abitazioni, mentre sulla destra i vari Istituti Universitari.NAPOLI – Via Mezzocannone collega piazza San Domenico Maggiore e Spaccanapoli al Corso Umberto I , una importante via di comunicazione verso il centro Antico, con le sue chiese , i monumenti ed i palazzi storici della città. È una delle strade più famose di  Napoli: la sua notorietà è dovuta alla presenza dell’Università.
Il nome di questa strada è dovuto alla presenza in passato di una fontana costruita nel XV secolo per volere del Re di Napoli Alfonso II , che aveva il calibro di  mezzo cannone;  il cannone all’epoca era l’unità che serviva a misurare il diametro dei tubi di scarico delle fontane.
La strada anticamente era molto più stretta e le costruzioni furono edificate sui resti della antica città reco-romana, tant’è vero che negli anni ‘80 i lavori di rifacimento della rete idrica lungo questa strada durarono molti anni proprio per il rinvenimento di numerosi reperti archeologici durante gli scavi.
Ancora oggi si possono osservare resti di Mura Greche all’interno di uno dei cortili dell’Università, sotto l’atrio dell’ex Cinema Astra –  civico 109 – e in una aula dell’Istituto Universitario Orientale in palazzo Corigliano di piazza S.Domenico Maggiore.
Edificio Universitario di Via Mezzocannone.La strada, salendo dal Corso Umberto I , vede sulla destra gli edifici della storica Università Federico II, sorta durante il periodo angioino (1266-1443). Proprio in questo Ateneosi svilupparono gli insegnamenti del Diritto, le Arti liberali e la Medicina.
Per quanto riguarda gli studi di teologia, questi venivano insegnati soprattutto negli istituti conventuali: nel caso di S.Tommaso d’Aquino, che fu docente dal 1271 al 1274 al vicino convento di San Domenico Maggiore.
Nel periodo angioino,  intorno alla strada furono edificati molti palazzi nobiliari, circondati da giardini e fontane. In particolare, sul lato destro della strada, all’inizio della Rampe San Giovanni Maggiore sorgeva il palazzo di Fabrizio Colonna, risalente al XV secolo.
In seguito al Risanamento la strada fu ampliata per collegare il decumano inferiore – e dunque tutta la zona alta della città – con le aree di bonifica.
Nella parte centrale di via Mezzocannone, sul lato destro,  molte costruzioni furono abbattute per realizzare gli edifici universitari; sul lato sinistro, in epoca più recente vennero invece costruite le  civili abitazioni.
il Bassorilievo di Orione, che simboleggia il Sedile di PortoAll’interno di questi nuovi edifici umbertini furono lasciate alcune testimonianze delle precedenti edificazioni: il bassorilievo di Orione, che simboleggia dell Sedile di Porto, fu identificato dal popolo  Nicolò Pesce.
Descriveva Benedetto Croce: «Quel bassorilievo rappresentava un uomo velloso, con un lungo pugnale nella mano destra: cioè  il coltello di cui Niccolò Pesce si valeva per tagliare il ventre dei pesci dentro i quali viaggiava. E lo si ritrova ancor oggi nell’antico luogo, sebbene questo sia stato tutto trasformato dal risanamento edilizio della città; ma il bassorilievo, tolto dalla casa abbattuta, è stato ricollocato sul muro di una casa di nuova costruzione, nel vano di un balcone a primo piano, riaggiustandovi sotto la vecchia iscrizione del Settecento. La quale attesta che esso fu ritrovato nel cavare le fondazioni del sedile di Porto; il che affermano altresì tutti i topografi napoletani, soggiungendo che il ritrovamento accadde al tempo del primo Carlo D’Angiò». (Benedetto Croce, Storie e leggende napoletane, Biblioteca Adelphi.)
Il portale del Palazzo ColonnaAnche sul lato destro fu inglobato il portale del Palazzo Colonna, nell’edificio della Facoltà di Scienze Naturali ed attualmente sede dei Musei Universitari di Antropologia, Mineralogia e Zoologia.
Gli edifici universitari si sviluppano per tutta la lunghezza quasi fino in piazza Nilo, solo l’ultimo tratto è occupato da edifici facenti parte del complesso di Sant’Angelo a Nilo.
La Chiesa di Sant’Angelo a Nilo, venne edificata per volontà del cardinale Rinaldo Brancaccio nel 1384, ma il volto attuale dell’edificio risale ai primi decenni del XVI secolo, epoca in cui fu edificata la facciata che da su Piazzetta Nilo, che incamerò il portale con la statua di San Michele e i battenti lignei preesistenti.
La chiesa fu sottoposta nei secoli a vari ritocchi e ristrutturazioni ma le decorazioni interne sono dedicate prevalentemente alla famiglia Brancaccio, che nei secoli la sostenne finanziando grandi opere di artisti illustri come Donatello e Michelozzo, i quali intorno al 1426 edificarono il sepolcro del cardinale Rinaldo Brancaccio, uno dei più importanti episodi del patrimonio rinascimentale napoletano.
Sull’altare maggiore, del settecento, si trova una pregevole  tavola del pittore senese Marco Pino che raffigura San Michele Arcangelo databile al 1573. Di notevole bellezza anche l’altare marmoreo riferibile a Pietro Ghetti.
Via Mezzocannone oggi rappresenta ancora il cuore della Città universitaria, popolata da tanti studenti che frequentano questa strada in tutte le ore del giorno e della notte. Una strada che racchiude le testimonianze delle opere e della cultura del passato e le promesse del futuro dei tanti giovani che la oggi la animano.
la lapide che ricorda il portale del Palazzo Colonna
(Foto by Antonio Vitale)

Antonio Vitale