Il fenomeno Made in Sud

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Made in SudNAPOLI – La sede dell’Ente televisivo di Stato è la più avanzata tecnologicamente e grande del Meridione, fu inaugurata nel marzo del 1963; comprende un Auditorium di 700 m² con mille posti, il più vasto d’Europa. All’epoca fu detto giustamente la voce del Sud.
Al Centro di produzione Rai di via Marconi, emblematicamente, è cominciato quasi in sordina un fenomeno.
Si potrebbero analizzare i perché di quella sordina iniziale disquisendo dapprima sulle ragioni profonde che hanno penalizzato il Centro Rai, ultimamente un po’ snobbato dalle grandi produzioni televisive.
Qui invece si vogliono portare all’attenzione i dati di fatto che caratterizzano la trasmissione di cabaret Made in Sud, guarda un po’ snobbata anch’essa ai suoi esordi.
Relegata in seconda serata, spesso in concorrenza con altri storici format come Zelig e Colorado, la trasmissione di comici meridionali e si è ritagliata prepotentemente un suo posto  grazie allo share dei suoi ascolti, accattivandosi la platea dei giovani del Centro, del Nord e naturalmente anche del Sud.
La media di ascolti è in continua crescita; la trasmissione rimane fedele al suo format originale ma nello stesso tempo riesce a rinnovarsi, dando spazio ad una generazione di comici emergenti che nelle altre trasmissioni di cabaret venivano poco valorizzati, relegati quasi nel ruolo macchiettistico tipico dell’iconografia meridionale.
Made in Sud  ha dimostrato  invece che qui l’arte e la professionalità sono di casa e non sono seconde ad altre certamente più celebrate a livello nazionale.
Sarebbe riduttivo definire Made in Sud  fenomeno di costume; qualcuno lo definisce piuttosto fenomeno di quell’identità che si è persa da oltre centocinquant’anni.
Una cosa è certa: senza citare nello specifico i nomi del cast, gli autori e dello staff tecnico, bisogna sottolineare che con un budget minimo, una scenografia minimal, è stata creata una trasmissione intelligente, divertente che ha rotto i soliti schemi propostici dalla televisione di Stato. Rigorosamente made in Sud.
(Foto Archivio Rai)