La cultura napoletana dell’Esoterismo

Michele Di IorioNAPOLI – L’Associazione Ermetica napoletana diretta dal suo presidente Laura Miriello, giovedì 19 dicembre ha presentato le attività del prossimo anno in un dibattito culturale nella sua sede di via Alvino n.13 al Vomero.
Numerosi i presenti all’appuntamento, non solo soci ma diversi simpatizzanti, intervallato da un simpatico incontro di degustazione di specialità enogastronomiche partenopee.
Laura Miriello, ricercatrice, scrittrice e storica, ha iniziato la discussione sul tema del latomismo e simbolismo partenopeo soffermandosi in particolare sulla presenza dei Templari italiani a Napoli tra il 1281 e il 1307; è poi seguito l’intervento del ricercatore Nicola Laudicino, che sarà titolare dei prossimi corsi sulla storia e filosofia romana e sulla filosofia esoterica dell’antica Roma, diffusa in specie nella capitale partenopea.
Laudicino, insieme alla signora Miriello, terrà anche corsi su simbologia, storia e archeologia; altri approfondimenti di studio in programma sono quelli di Psicologia e di Counseling tenuti dai ricercatori Pasquale Quaranta e Francesco Litti; quelli di Archeologia e Simbologia botanica a cura dell’architetto Tullio Pojero.
Partiranno inoltre il corso di Yoga, tenuto da Giuseppe Musella, e quello di Omeopatia e Floriterapia tenuto da Giuseppe Stasi.
Il dibattito è proseguito con l’intervento di Michele Di Iorio, lo storico, scrittore e conferenziere, nonché esponente della Società Teosofica Italiana, che dirige un gruppo teosofico napoletano dal 1994.
Il tema della discussione era incentrato sulla storia dell’esoterismo e magia della famosa Schola napolitana ermetica dai primordi fino ai giorni nostri.
Di Iorio sarà inoltre titolare di un corso sulla storia e pratica della magia, filosofia ermetica e alchemica a Napoli nel corso dei secoli.
Il suo intervento è stato incentrato sulla via filosofica tradizionale esoterica-alchemica della Schola napolitana attraverso i secoli, iniziando dalla fondazione di Cuma del 750 a.C., dai greci di Ischia e poi di Partenope, fondata dai greci cumani nel 680 a.C., della guerra storica, politica e religiosa tra gli Etruschi di Capua e i cumani nel 516 a.C., fino al risveglio di Neapolis avvenuto tra il 516 e 476 a.C.
Di Iorio si è poi soffermato sul mito della dea fenicia Astarte presente all’epoca nella zona dell’attuale Madonna dell’Arco e su quello della dea egizia Iside, diffusa non solo in Campania ma anche in Europa attraverso il culto dell’effigie della Madonne nera.
Ha poi parlato del mito mitriaco del noce di Benevento e più in generale del mitriaismo a Napoli che si praticava tra Forcella e Cuma, passando poi all’epoca romana con il culto sacerdotale delle Sibille.
Di Iorio si è soffermato dunque sul culto del dio solare Apollo evidenziando i con quello solare del dio bambino praticato a Bolla – tra le attuali Casalnuovo e Volla – dalle antiche popolazioni pastorali italiche degli Osci Sedicini e degli Osci Aurunci.
Il suo interessante intervento è proseguito sull’influenza dei Pitagorici greci, degli Egizi alessandrini dal 67 d.C., della Scuola cabalistica ebraica del maestro Abulafia da Capua nel 1200, fino ai filosofi della accademia panormita di Antonio Beccadelli e gli insegnamenti di Tommaso Campanella e del grande nolano Giordano Bruno.
Avvicinandosi a tempi più moderni, Di Iorio ha citato il marchese Santinelli, vissuto in pieno 1600, e la Schola napolitana, arrivata ai massimi livelli nel ‘700 borbonico con il barone svizzero Tschudy, con il nobile d’Aquino, l’Altotas maestro iniziatico di Cagliostro.
Si è poi soffermato sulla luminosa figura, prima tra tutti, del filosofo, scienziato, letterato e uomo dalla mente poliedrica Raimondo de Sangro, morto nel 1771 ma mai scomparso con sua aura leggendaria.
Michele Di Iorio tra gli applausi del pubblico in sala ha continuato ad esporre i traguardi dellal Schola ermetica napoletana, ricordando le eccelse figure di Itzar, ovvero il porticese Pasquale de Servis, dell’avvocato Giustiniano Lebano e del giornalista e scrittore Ciro Formisano di Portici, il famoso Kremmerznfondatore della Scuola partenopea terapeutica Mirian, che dal 1886 opera ancora oggi, di cui un grande operatore miriamitico fu l’occultista Sasà Giuliano, maestro a sua volta dell’occultista, ricercatore e scrittore Gennaro Brianti.
L’incontro dell’Associazione Ermetica napoletana è stato concluso in tarda serata dall’interessante intervento pratico di studi energetici del grande ricercatore napoletano Guido Mancini.