Attentati all'infanzia, la denuncia di "Compartimento 11"

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compartimento 11NAPOLI – Talvolta la vita insegna che la distanza non esiste, che nulla in realtà va via per sempre, neanche l’infanzia tormentata. S. Anna in Barra e Montevergine, sono luoghi indimenticabili per il piccolo Daniele, proprio come lo è il suo settimo compleanno.
Francesco Amato torna in libreria con la sua ultima fatica, “Compartimento 11”, Tullio Pironti Editore. Personalità multiple, fede e ragione, bene e male: saranno la cornice di un giallo moderno che non tralascia i sentimenti.
La devozione al sacro e una lunga serie di delitti, racconteranno una storia coinvolgente: il Copista, Altro, Emma e Isabel, permetteranno a Danny di vivere in una dimensione diversa, dove gli abusi non esistono e l’infanzia è senza macchie.
Sulle tracce dell’assassino, il commissario Tortora avrà molto da imparare: dal male si può trarre il bene. E tutto trova la sua risposta, negli occhi neri e nella dolcezza enigmatica di una vergine dai tratti orientali, che attira milioni di visitatori ogni anno. L’immagine della più brutta delle sei Madonne campane, racchiude l’enigma della storia di un uomo dai capelli lunghi, dalla barba e dagli occhi chiari.
E le carte si mescolano in un gioco diabolico creato dalla banda degli angeli. Il perdono arriverà o forse non arriverà, è un interrogativo che si esclude dal pensiero umano, ma non dal cammino personale verso il Golgota. I binari e il compartimento di un treno sono il passato ed anche il futuro.
Francesco Amato, architetto e scrittore, ripercorre nel thriller, “Compartimento 11”, il dramma degli abusi sui minori. Un giallo ricco di suspense, che permette al lettore di andare oltre le righe. L’infanzia è una spugna che non dimentica mai il dolore che ha subito, lo tramuta soltanto in qualcosa di peggiore. Il  thriller di Amato si colloca al centro di riflessioni che non tralasciano la cronaca odierna.

Lucia Cirillo