The Cut ball, creatività campana nel mondo

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ERCOLANO – Cut ball è il taglio con le palle. Niente paura: è un taglio di capelli brevettato, nato dalla creatività di Antonio Iengo, hairstylist che già esporta il suo stile all’estero.
Sposato con Patrizia Cozzolino, make-up stylist, due figli – una ragazza che studia al liceo linguistico, un ragazzo che è alle soglie della laurea triennale in Management per le Imprese Internazionali – Antonio Iengo è ercolanese doc
Iengo è direttamente influenzato dal vicino Vesuvio: non si ferma mai, ribolle vulcanicamente di idee; in passato per un periodo ha lavorato a Londra, apprendendo la lingua, ma non è soddisfatto, vuole parlare l’inglese alla perfezione e perciò, ritagliando uno spazio tra i suoi tanti impegni, si propone di seguire un corso di lingua per approfondirne la conoscenza,perché sa quanto sia importante la comunicazione. Nulla di quello che fa è approssimato, ma scientifico, giusto, appassionato.
Il suo pensiero costante è infatti quello di lavorare all’estero, e sa che deve essere completamente autonomo per comunicare nel modo giusto con tutti.
Lo Speaker ha incontrato Antonio Iengo, che ha raccontato della sua carriera e della sua vita.
Lo stile cut ball è già stato esportato in altre nazioni?
Si, in Germania, a Monaco di Baviera, in qualche zona di Londra, a Marlow, e in Lettonia; anzi qui hanno rilevato il brevetto del taglio con le palle o taglio sferico. Ho brevettato entrambe le definizioni, proprio per salvaguardare la proprietà della mia idea.
Ultimamente sono stato contattato da un’azienda che vende in tutto il mondo: il prossimo martedì 19 novembre terrò a Torino una dimostrazione della mia creazione davanti ad una commissione di parrucchieri; naturalmente saranno presenti i titolari dell’azienda che si è interessata al mio sistema visionando il video realizzato alla manifestazione The Future Show dello scorso ottobre. Sono rimasti impressionati dalla velocità con cui eseguo i tagli, ma soprattutto dal risultato che si ottiene con il mio metodo. Hanno visto l’occasione di esportare questo sistema all’estero. Sono contento: attraverso loro potrò portare il mio sistema in nuovi Paesi.
Che significa taglio sferico?
È una mia creazione originale che utilizza delle sfere per dividere le ciocche di capelli, nata da uno studio su tagli molto particolari e sulla colorazione, che può essere effettuata contemporaneamente.
Com’è stato creato il taglio con le palle?
Ho studiato una geometria che si basa sia sulla forma della testa che del viso della cliente. Quando lavoro, per prima cosa tengo conto della fisionomia della persona; quindi faccio delle misurazioni precise, dopo di che sviluppo il taglio. Senza queste misurazioni che tengono conto della forma cranica può succedere che, una volta asciugati i capelli, il taglio che viene fuori è diverso da quello impostato, proprio perché ogni testa ha una propria forma. Una volta posizionate le palle nel modo giusto, il taglio viene preciso e ben fatto.
In quali Paesi hai presentato personalmente il taglio?
Sono stato tre volta in Russia e a breve andrò in Finlandia. Mi hanno contattato gli hairstylist di una catena di negozi; la loro intenzione è di visionare insieme a me il video e trovare un loro spazio realizzando il mio metodo in Finlandia. Devo fare una dimostrazione per i loro parrucchieri.
Non siamo ancora attrezzati per seguire l’organizzazione capillarmente e globalmente: in questo momento mi conviene di più far gestire il mio brevetto direttamente nel loro Paese, con tutor che curino il marketing nelle singole nazioni estere, come già succede in Lettonia, dove ho messo a disposizione sia il kit con le palle che il video, realizzato in italiano e in inglese. Ultimamente mi hanno chiesto di tradurre l’audio in russo e così è stato tradotto nella loro lingua. Poi una volta l’anno vado lì in fiera a fare da tutor.
Chi cura i tuoi contatti?
Mio figlio si occupa di management e poi parla bene l’inglese, quindi è lui che tiene i contatti con la clientela straniera, ne cura la parte commerciale.
Da quanti anni lavori in questo campo?
Eh, ormai da 35 anni … Ho iniziato con un noto parrucchiere di Ercolano; sin da piccolo la moda mi aveva sempre attratto, così come le acconciature particolari di capelli: io stesso mi vestivo in modo originale, mi sottoponevo a tagli inusuali. Poi, man mano il mio titolare cominciò ad accorgersi che avevo doti creative, che prendevo autonomamente iniziative con le clienti: laddove nessuno degli apprendisti tagliava i capelli, io già facevo corsi specializzati, importanti, come lo stage americano dove insegnavano un taglio scientifico. In quel corso parlavano di capelli nello spazio, cose avveniristiche per quell’epoca …
Il mio titolare Enzo Ruocco mi mise dunque alla prova e cominciai a tagliare i capelli. Da lì ho incominciato a fare sfilate, ho collaborato anche con le televisioni, mi occupavo di trucco&parrucco – insieme alla mia più stretta collaboratrice, mia moglie Patrizia per programmi importanti come Torno Sabato con Giorgio Panariello, Donna sotto le stelle, Music farm, La vita in diretta … Saltavo da una città all’altra come se niente fosse! Lavoravo spesso con le esterne Rai.
Nell’ultimo evento ho collaborato con Giorgio Armani alla Settimana della Moda di Milano, dove sarò ancora a febbraio per altre quattro sfilate con Blumarine, Roberto Cavalli, Armani e Ermano Cervino.
Poi c’è anche la prospettiva di andare a Parigi … un po’ alla volta vedremo come evolvono le cose.
Quali sono i personaggi famosi che hai pettinato?
Nel mio negozio c’è stata Francesca Rettondini, ho acconciato Valeria Marini, Tosca D’Aquino, Anna Tatangelo, tanto per citarne alcune: lavorando in televisione, ho pettinato tantissime artiste.
Un episodio particolare della tua carriera?
Ah, una volta dissi a mia moglie che mi sarebbe piaciuto collaborare con la trasmissione Donna sotto le stelle … Tre giorni dopo mi arrivò un telefonata da un’agenzia mentre ero sotto la doccia. Mi chiamarono a Roma per la mattina successiva per fare proprio quella trasmissione! Mia moglie mi disse: «Tutto quello che vuoi fare ci riesci sempre!»
Fu un’esperienza meravigliosa: tanti personaggi famosi, tra cui Manuela Arcuri.
Che cosa comporta essere un creativo in una città come Napoli?
Noi napoletani abbiamo tantissima creatività, ma succede spesso che un creativo che si voglia esprimere al massimo è costretto a spostarsi altrove. Ogni novità, anche se ci  arriviamo prima degli altri, si riesce a metterle sul mercato con un anno di ritardo rispetto ad altre città. È assurdo. Siamo noi italiani a “inventare” la moda ma la tendenza la fa sempre l’estero, perché lì ci sono persone più propense ad intercettare e a sfruttare certe situazioni e a lavorare perché si realizzino.
Non a caso lo stilista più famoso del mondo, che detta moda dappertutto, è di Scafati, ma si è trasferito da ragazzo a Londra.
Non abbiamo la mentalità giusta per trarre profitto dalla nostra creatività; altrove invece sono più schematici e riescono a mettere a segno i colpi … Anche se poi se si trovano in difficoltà non sanno come muoversi … e noi, invece, con la nostra inventiva, siamo capaci di risolvere ogni problema in quatto e quattr’otto!