Scandalo a Corte: dal Campidoglio intenzioni di bloccare il concorsone

ROMA – Come un fulmine a ciel sereno, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in una conferenza stampa straordinaria ha dichiarato che sta facendo verificare eventuali illegalità sulle procedure dei 22 profili concorsuali in corso, che prevedono l’assunzione di 1995 vincitori, presso Roma Capitale, così denominato per legge il Comune di Roma.
Il Capo dell’amministrazione ha dichiarato di avere sospetti fondati sul fatto che non sia stato garantito l’anonimato delle prove. In pratica, «sulle prove scritte si legge in controluce il nome dei candidati», ha spiegato lui stesso. Ha affidato le verifiche all’avvocatura capitolina e all’ufficio del personale, stabilendo il termine di 48 ore per un primo riscontro, quindi lunedì, per poi consegnare le prove di eventuali irregolarità alla magistratura.
Facciamo un passo indietro. Il maxiconcorso era stato bandito nel 2010 dall’amministrazione Alemanno, le prove preselettive si sono tenute tra la primavere e l’estate 2012 ed hanno operato una prima scrematura di candidati, rispetto ai 300mila che avevano presentato la domanda.
Successivamente, si sono espletate le prove scritte, due per i profili da laureati e una per i diplomati e poi sono cominciati gli orali, molti dei quali ancora in corso, la fine di tutte le procedure è prevista per maggio 2014. Molti già conoscono gli esiti, perché la loro procedura si è espletata e sono state anche pubblicate le graduatorie. Sgomento e stupore, a dir poco, sono stati i sentimenti dei concorrenti, qualcuno ha la prova orale lunedì e non sa ancora se verrà sospesa, dopo tre anni di studio. I candidati intervistati sono sconvolti e sorpresi e tutti sostengono che le buste non erano affatto trasparenti.
Per tanti, questo concorso è considerato l’ultimo treno della vita, stanno trascurando le famiglie per poter studiare e non si tratta di un giorno o due. Qualcuno, da precario,  ha addirittura scelto di diventare disoccupato per poter concentrare tutti gli sforzi e investire in questo concorso. Sono oltre 2000 le famiglie in attesa di un “verdetto”.  In occasione dell’anniversario della morte di Troisi, si potrebbe dire “Non ci resta che piangere”, ma, in realtà, non ci resta che aspettare ulteriori chiarimenti.

Adelaide Borrelli