Occhio Marino, dissequestrato il depuratore

CAPRI – É stato definitivamente dissequestrato il depuratore di Occhio Marino e archiviata l’inchiesta che aveva visto come indagati l’Amministrazione comunale e la società GORI.
Nei giorni scorsi, infatti, i Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, Nucleo Operativo Ecologico di Napoli, al comando del capitano Carmine Elefante, aveva notificato alla GORI il provvedimento di dissequestro.
Il depuratore era stato sottoposto a sequestro preventivo nel settembre del 2010 per la parziale depurazione dei reflui, proprio quando GORI aveva appena avviato il nuovo impianto con un innovativo sistema depurativo.
Era normale in questa fase, che il trattamento fosse parziale perché si tratta di un processo che raggiunge solo gradualmente la resa ottimale.
La concessa facoltà d’uso dell’impianto ha consentito tuttavia alla società di proseguire nei lavori di potenziamento iniziati, tanto che solo poche settimane dopo il sequestro si era già raggiunto l’obiettivo finale: il 100% dei reflui depurati con caratteristiche conformi ai limiti fissati dalla normativa ambientale.
D’altra parte, già nel 2011 la Provincia di Napoli, con il provvedimento di autorizzazione allo scarico, aveva confermato il perfetto funzionamento del depuratore di Occhio Marino.
Sebbene i lavori condotti da GORI siano stati resi  più complessi dalla  tutela paesaggistica, per superarli sono state adottate tecnologie di ultimissima generazione escludendo nuove edificazioni, nonché dai vincoli di carattere urbanistico.
Basti pensare che per ovviare alla difficile strada di accesso, percorribile solo con carrellino elettrico, il trasporto dei materiali da terra ferma è stato eseguito con l’ausilio di elicotteri.
In questi 3 anni le frequenti analisi dell’Arpac hanno sempre confermato l’ottimo stato di salute dell’impianto e, quindi, delle antistanti acque marine.
Oggi, gli ulteriori affinamenti impiantistici eseguiti da GORi hanno reso quello di Capri è un impianto di trattamento all’avanguardia, in grado di garantire i migliori rendimenti di depurazione ed ottenere, così, un effluente finale compatibile con il riuso e rispettoso della particolare sensibilità dell’area interessata dagli scarichi.
Ha spiegato il Direttore Generale Francesco Rodriquez: «La tecnologia utilizzata è quella, decisamente avanzata, della “microfiltrazione con membrana”. In pratica, il refluo è filtrato attraverso membrane con passaggio libero 400.000 volte più piccolo del millimetro, e quindi in grado di fermare anche le più piccole forme di batteri inquinanti!»
Ha precisato l’AD Giovanni Paolo Marati: «Con il dissequestro del depuratore di Occhio Marino e con la archiviazione per i reati ambientali da parte del Tribunale di Napoli, su richiesta  della Procura della Repubblica è stata confermata la correttezza dell’operato di GORI che, nonostante tutte le difficoltà operative e la carenza di un’adeguata normativa regionale in materia, ha proseguito imperterrita nell’opera di potenziamento dell’impianto. E oggi possiamo dire con orgoglio che, in sinergia con l’amministrazione comunale di Capri, abbiamo fornito l’Isola di un impianto di depurazione che rappresenta un caso applicativo unico nella nostra regione».