Mimmo Mosca, un nonno campione

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PORTICI – Mimmo Mosca, porticese doc, classe 1938, ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e al mare. Gioviale, generoso, gran burlone, è l’amico che tutti vorrebbero avere.
Sposato, tre figli e cinque nipoti, Mimmo ha sempre trovato uno spazio da ritagliarsi per l’altra sua passione, lo sport.
Nato karateka, poi maratoneta e lanciatore di martello, venticinque anni fa, dopo un incidente che gli procurò problemi alla schiena, si cimentò nel nuoto.
Bisognerebbe vedere Mimmo quando nuota: prese d’acqua possenti, cadenzate, il vezzo inconfondibile di finire ogni gara o allenamento con le ultime bracciate in stile delfino.
Mimmo Mosca quando nuota si muove nel suo elemento: da subito agonista, collezionò titoli e medaglie nelle categorie in cui gareggiava.
Negli ultimi tempi si è dedicato al nuoto di fondo: 5 e 3 km. Poi la grande soddisfazione: campione italiano am75 nella tre chilometri di fondo.
Il campionato si sviluppa su più gare; la classifica si stila prendendo in considerazione le migliori di cinque gare disputate dall’atleta.
Lo Speaker ha incontrato Mimmo per farsi raccontare le sue emozioni.
Com’è stato raggiungere questo traguardo?
Indubbiamente una soddisfazione, sebbene per me nuotare significhi divertirmi, sfidare per cameratismo gli amici: la competizione viene dopo.
Dopo la 3 km disputata a Salerno il 15 settembre, ho avuto la certezza di aver vinto il titolo, insieme alle gare di Posillipo, Baia, San Marco di Castellabate e Vietri sul mare.
È stata davvero una giornata magica: nello stesso pomeriggio ho confermato il titolo di campione regionale di lancio del martello.
Come ti ha festeggiato la famiglia?
Spesso mia moglie Annamaria quasi si lamenta dei troppi trofei che porto a casa: le mie medaglie sono state utilizzate anche come decorazioni per l’albero natalizio.
Tra l’atro, in un solo anno vinsi Ironmaster, campionato italiano, altri titoli che nemmeno ricordo più …: sono abituati alle mie medaglie e ci scherzano su.
Naturalmente, sono cose che facciamo per tenere l’allegria in casa, perché insieme con i miei figli Lydiana, Nathalya e Maryano, sotto sotto è orgogliosissima di avere un titolo italiano in famiglia.
Qual è stata la vittoria più bella?
Senz’altro la mia famiglia, i miei cinque nipoti: in ordine d’ età: Totty, Syria, Walter, Lorys e Mattya: sono il mio orgoglio, non potrei essere campione più di così.
Vorrei inoltre ringraziare anche per il calore che tutti mi hanno dimostrato, per la soddisfazione di amici e parenti dopo che la stampa ha incominciato a interessarsi a me.