La Pulzella D'Orleans


CASTELLAMMARE DI STABIA – Ancora un grande appuntamento alla Reggia di Quisisana: sabato 12 ottobre alle 21 andrà in scena “Giovanna d’Arco”, lo spettacolo iinerante di Gianluca Masone e Ilaria Paggio.
Chi era veramente Giovanna? Una pazza invasata, strumentalizzata dai Valois o una messaggera divina?
Una questione tuttora controversa, cui ha cercato di rispondere non solo la storiografia ufficiale ma anche il mondo dello spettacolo: la sua figura leggendaria è stata spesso protagonista di piéce teatrali o cinematografiche, come l’omonimo capolavoro di Victor Fleming del 1948 con Ingrid Bergman o il recente film di Luc Besson con Milla Jovovich.
Giovanna d’Arco (circa 1412- 1431) era una semplice contadina analfabeta che divenne il simbolo della riscossa francese nella guerra tra i Valois e Borgognoni, alleati con l’Inghilterra.
La lotta della bionda liberatrice di Orléans e l’epilogo tragico delle sua breve vita terrena hanno sempre affascinato l’immaginario collettivo alimentando la leggenda di questa ragazza che sentiva di essere stata chiamata da Dio a compiere la sua missione di liberare la sua terra.
Nel 1425 a tredici anni e mezzo, Giovanna ebbe visioni mistiche:  l’Arcangelo Michele, Santa Caterina di Alessandria e l’Arcangelo Gabriele  la chiamarono le ordinarono di combattere al fianco dei Valois.
Dopo un travaglio interiore, la pulzella accettò di compiere la sua missione per salvare la Francia; travestendosi da uomo, riuscì ad arruolarsi nell’esercito di Carlo VII Valois, dove ricoprì piccolo ruolo di comando, per riprendere la città di Orléans dalle mani dei nemici.
Giovanna nel 1430 venne catturata dai Borgognoni; sottoposta a giudizio, all processo non rinnegò nulla e venne dichiarata colpevole di eresia e stregoneria. Condannata a morte per rogo, fu arsa viva nel 1431.
Giovanna D’Arco è un personaggio di grande provocazione scenica: appare sospesa tra la concretezza del tempo storico e le ragioni altre, ma anche partigiane di un misterioso progetto/guida indicato dalle mistiche – o mistificanti? – voci.
Gli spettatori assisteranno ai momenti più drammatici della sua vita: Giovanna è lacerata tra la volontà di Dio e la paura di essere bruciata viva, ma si rivela una donna forte e risponde a tutte le domande degli inquisitori finché ormai stanca firma l’abiura confessandosi bestemmiatrice eretica e consegnandosi al carnefice.
La costruzione scenica, itinerante, si avvale solo di elementi tecnici: si verticizza sul luogo del martirio, torre emblematica di una presenza/assenza che rimane riferimento costante della rappresentazione, perché sempre indicata dai movimenti degli attori che ad essa si rapportano con posizioni circolari di ritmi alternati.
Per maggiori Info e prenotazioni: 3662254503