Gli abiti di scena del Teatro dell'Opera di Roma in mostra a Ravello

RAVELLO – “Verdi e Wagner, due secoli di eleganza”, questo il titolo della mostra, inaugurata nelle Sale Superiori di Villa Rufolo nell’ambito del Ravello Festival, caratterizzata da alcuni preziosi abiti di scena disegnati negli anni Trenta. Una visita tra gli esemplari del patrimonio storico del Teatro dell’Opera di Roma accompagnata dalle note in sottofondo di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, dei quali quest’anno si celebra il doppio bicentenario.
Camminando tra le stanze che ospiteranno l’esposizione fino al 31 ottobre, si ripercorrono attraverso i costumi di scena le grandi opere dei due compositori come “Aida”, “Otello”, “La Traviata”, “Rigoletto”, e “Tristano e Isotta” e “Lohengrin”. Il pezzo forte della collezione esposta a Villa Rufolo è all’ingresso: l’abito blu drappeggiato d’oro e il mantello viola indossato nel 1966 da Luciano Pavarotti per interpretare il Duca di Mantova in Rigoletto.
Una volta visitato lo spazio dedicato ai costumi di scena, la musica si ferma e si entra nella modernità: ad arricchire la personale di Mimmo Paladino inaugurata lo scorso 29 giugno, 23 bozzetti che Paladino ha disegnato quest’anno per la realizzazione dei manifesti delle quattro produzioni verdiane del Teatro dell’Opera di Roma (19 di questi per la prima volta esposti al pubblico).
Due secoli di eleganza ricreati dall’architetto ravellese, Raffaele Cioffi, storico direttore degli allestimenti del Ravello Festival: «Ho cercato – spiega – di mettere in risalto gli abiti di scena mettendoli sullo stesso piano del visitatore così che quest’ultimo possa ammirarne i dettagli. Un allestimento essenziale arricchito da scritte e pareti d’oro, il colore dello sfarzo e della vanità dell’Ottocento».