Visita guidata a Villa Favorita

ERCOLANO –  Ultimo appuntamento della rassegna “Itinerari in Scena” della Fondazione Ente Ville Vesuviane alle 10,30 con la visita guidata alla Villa Favorita  in collaborazione con l’Associazione “Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani”
La momunentale Villa settecentesca sarà riscoperta attraverso un percorso che comprende il lussuoso parco sul mare e le particolari attrazioni architettoniche della dimora divenuta  sito reale nel 1802.
Particolarità dell’ultimo incontro domenicale di “Itinerari in Scena”, la visita avrà tre guide d’eccezione: oltre all’arch. Celeste Fidora, ci saranno l’arch. Sergio Attanasio che si occuperà di illustrare i giochi presenti nel parco, e Angela Castello, stirico dell’Arte, che si soffermerà sull’apparato decorativo.
La fortuna di Villa Favorita è  legata ad un episodio storico. Il 27 giugno del 1802 re Ferdinando di Borbone, di ritorno da Palermo dopo i moti del ‘99, approdò proprio dove sorgeva l’edificio storico.
Da allora divenne a tutti gli effetti “sito reale” e residenza “Favorita” di Maria Carolina, destinata ai ricevimenti estivi e alla vita sociale della famiglia, ma anche rifugio prediletto di Ferdinando che destinò la casina a mare (detta poi di “Zezza”, annessa al parco della villa nel 1802), luogo per suo “privato divertimento”.
Villa Favorita si estende su circa 53 moggia di terreno, ripartito tra vigne, aranciere, fruttiere, paludi e boschetti,  fino alla casina Zezza e oltre con i due torrini d’accesso all’approdo.
Dal 18 luglio 1825 la villa passò a Leopoldo principe di Salerno che arricchì il parco di giochi e divertimenti sulla moda europea con orchestrine, caroselli, bande militari e balancoires a foggia di cavallo, di barca, di sedia, montagne russe che nei giorni di festa apriva ai suoi sudditi.
Alla morte di Leopoldo la villa andò a Ferdinando II, e nel 1879 vi fu anche ospitato Ismail Pascià vicerè d’Egitto, famoso per l’apertura del Canale di Suez; per l’occasione, furono decorati “alla turca” alcuni ambienti del piano terra.
Ritornata al Governo italiano, nel 1893 fu acquistata dalla principessa di Santobuono.
Per un lungo periodo sembrò rivivere i fasti antichi; ma le ingenti spese per la manutenzione, costrinsero la nobildonna a rivenderla nel 1936 al Demanio.
(Foto: web)