Stato patrigno e figli irriverenti?

  • Post author:
  • Post category:Economia

Ma insomma! Se è vero che lo Stato, non pagando le ditte, frena l’economia, perché le ditte che non pagano i loro dipendenti dovrebbero accelerarla?
Lo Stato non dovrebbe essere insolvente verso le ditte che forniscono servizi, perché, oltre ad essere indecoroso per il massimo Ente è dannoso perché le ditte creditrici falliscono e lo stesso Stato, per giunta, ci rimette per un mancato gettito fiscale da parte delle ditte in questione e dei dipendenti che vengono licenziati, i quali non guadagnano, non spendono e quindi l’economia ristagna.
Però, proprio per questa stessa ragione, le ditte (ovviamente quelle che non sono implicate contrattualmente con lo Stato e che vogliamo considerare adempienti verso tutti gli oneri tributari e legali) quelle che non pagano o sottopagano i propri dipendenti frenano anche loro lo sviluppo economico del Paese perché per lo stesso motivo i dipendenti o vanno a carico dello Stato o non mettono in atto quel flusso vitale di valuta di cui sopra, che è l’anima stessa della nostra economia.
Perché scrivo questo? Perché oggi sembra che il problema sia a senso unico, un processo imputabile solo allo Stato e si è dimenticato un problema maggiore: quello delle ditte inadempienti nei confronti di quest’ultimo, il quale, senza gli introiti delle tasse, non può pagare quelle ditte oneste che giustamente vantano i loro crediti.
Quindi, bisognerebbe spostare il tiro non solo sullo Stato ma su chi non paga le tasse e che ora se la ride alle spalle di tutti gli onesti contribuenti.
Certo, è un cane che si morde la coda, ma sembra che tutto ciò che viene bollato col marchio statale non possa sbagliare (salvo per i forti corporativismi e l’enfasi che circonda esercito e forze dell’ordine) ciò è vero, un padre non può mostrare incongruenze nei confronti dei suoi figli, che potrebbero sentirsi legittimati a comportarsi male; ma sembra che in virtù di questo principio tutti gli altri facciano i propri comodi.
In altre parole è vero che un padre non deve essere incoerente nel suo ruolo emblematico ma gli stessi figli, i cittadini, non possono e non devono andare al di fuori dei confini della legalità e ricondurre lo Stato paterno cui appartengono per diretta filiazione entro i limiti civici e costituzionali.
È anche vero che spesso a provocare il ritardo dei pagamenti sono le lungaggini burocratiche e il cattivo lavoro di alcuni dipendenti che pensano più alla seconda attività trascurando quella principale di statali; ma è anche vero che l’attuale governo è costretto per adempiere ai suoi obblighi di debitore ad emettere nuove obbligazioni per trovare quella liquidità utile per saldare i debiti delle ditte che da anni attendono di essere pagate.
Sarebbe opportuno quindi guardare le due facce della medaglia e non seguire una scia demagogica che ha forse l’univoco intento di sviare l’attenzione dalle reali intenzioni di chi la delinea.
(Foto: web)

Ciro Teodonno