Il telefono cellulare compie 40 anni

Il telefono cellulare mercoledì 3 aprile ha compiuto i suoi primi quarant’anni.
Esattamente in questo giorno nel 1973 l’ingegnere statunitense Martin Cooper, all’epoca direttore generale del settore Ricerca e Sviluppo della Motorola davanti ad una folla di curiosi giornalisti effettuò in una via di New York la prima telefonata della storia tramite telefonia mobile.
Il primo modello di cellulare utilizzato in quella occasione era un prototipo prodotto per conto della Motorola S.p.A., il Dyna-Tac; aveva letteralmente l’aspetto di un mattone con l’antenna della misura di 24 cm, pesava 1,3 Kg e la sua batteria durava al massimo 30 minuti e ci volevano ben dieci ore per caricarla.
La storica telefonata effettuata da Cooper, il quale confessò d’essersi ispirato alle fantomatiche ricetrasmittenti utilizzate nel telefilm di Star Trek, era diretta a Joel Engel, capo dei laboratori Bell Labs della società At&t, suo diretto rivale nella ricerca sulla telefonia mobile.
Nonostante la svolta epocale nel mondo della telecomunicazione costituita da questo primordiale aggeggio il Dyna-Tac restò solo un prototipo ancora per molti anni.
Infatti solo dal 1983 in poi la Motorola decise di commercializzare su larga scala i primi telefoni cellulari della serie DynaTAC al costo di 4000 dollari, modelli sempre dalla stessa forma “monolitica” del loro predecessore ma dallo spessore leggermente diminuito.
Rimasero ovviamente esclusivi prodotti di “nicchia” ancora per molti anni, fino a quando dal 1989 la Motorola cominciò a produsse la fortunata serie di MicroTAC, nuovi telefoni cellulari dalle forme decisamente ridimensionate rispetto ai precedenti.
Erano riconoscibili dal classico design con lo sportellino; i modelli più celebri sono stati il Motorola 8900X e il 8700X, e utilizzavano ancora la tecnologia di trasmissione analogica.
Ma fu a metà degli anni ‘90 che vi fu la vera rivoluzione della telefonia mobile con l’avvento della tecnologia digitale GSM (Global System Mobile) che migliorò notevolmente la comunicazione grazie ad una maggior copertura di campo e maggior velocità di trasmissione dovuta all’ausilio della rete satellitare.
Inoltre una maggior compressione dei dati ora “digitalmente codificati” tramite i quali consentiva di trasmettere in alternativa alle tradizionali telefonate i famosi SMS, (Short Message Service).
In quel periodo, precisamente nel 1996, la Motorola lanciò la fortunatissima serie di cellulari StarTAC, all’epoca i più piccoli e tascabili cellulari in circolazione che sfruttavano appunto la tecnologia digitale GSM, tra i primi a poter inviare SMS.
In seguito l’inserimento di altre famose case produttrici nel mercato dei cellulari e la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni hanno permesso, verso la fine degli anni ‘90, la totale diffusione della telefonia mobile in tutto il mondo occidentale e in buona parte del mondo orientale.
Da allora i cellulari si sono evoluti ulteriormente di pari passo al progresso tecnologico fondendo il settore delle telecomunicazioni con quello dell’informatica, permettendo ai telefoni cellulari e potendo contare su componenti informatiche di dimensioni microscopiche che permettono funzioni sempre nuove, inimmaginabili soltanto fino ad una quindicina di anni fa.
Gli attuali telefoni cellulari di terza e quarta generazione, gli smartphone (dal primo iPhone prodotto dalla Apple nel 2007) sono dei veri e propri computer tascabili dotati di minischermo a colori ad alta risoluzione.
Hanno infatti la capacità di racchiudere in un solo apparecchio  diverse  applicazioni: ormai hanno completamente soppiantato altri apparecchi elettronici come i lettori mp3, le fotocamere digitali, i navigatori satellitari e le agendine elettroniche.
Lo smartphone ha dunque portato un’ulteriore rivoluzione tecnologica delle abitudini delle persone tanto da diventare, come già predisse decenni addietro il sociologo Marshall McLuhan, delle vere e proprie estensioni di sé stessi.
(Foto: web) 

Francesco Bartiromo