Il libro: Rossa lava di fuoco

Annalisa Angelone, giornalista delle sede RAI di Napoli, nella suo ultimo libro “Rossa lava di fuoco. Storie d’amore all’ombra del Vesuvio e in Costiera”, Tullio Pironti editore, racconta il territorio attraverso le storie di dieci donne famose che ne hanno subito la malìa.
La prefazione è di Ugo Cundari, traduttore, scrittore e giornalista napoletano.
Nello scritto di Cundari si legge: «Ecco, la sirena napoletana è la vera protagonista di questo libro.
È un essere vivente che partecipa di due nature, quella più angelica e quella più bestiale, ha la parte superiore del corpo di forma umana e la parte inferiore di forma animale, vive per metà sulla terra e per metà nell’acqua. Attrae verso i piaceri più alti dell’amore ma provoca anche una morte violenta. Ancora un invito a mettere in discussione la realtà.
Una volta che ci lasciamo trascinare nelle storie d’amore della Angelone, dunque, ci ritroviamo invischiati in una sorta di labirinto in cui l’avvio, mano mano che si percorre la strada, coinciderà con la fine, in cui la sirena amante-amatrice finirà per condurci verso il luogo dove ogni amore è nato (Napoli, ma in certi casi anche Capri, Ischia e la Costiera amalfitana) per farci cambiare idea della nostra città. Napoli, concluderemo una volta finito di leggere il libro, è una città in cui è facile amare e lasciarsi amare, in cui le viscere del sottosuolo ribollono di sentimenti violenti e coinvolgenti, tutti tesi a invitarci all’amore».
Le vicende di “Rossa lava di fuoco” si svolgono tra Napoli, Capri, Ischia, la costiera amalfitana e quella sorrentina.
Ci sono destini in cui si intrecciano amore e morte, ci sono amori che nonostante divorzi e nuove unioni si proiettano oltre l’ultimo respiro.
Angelina Jolie, Jackie Kennedy, la principessa Diana, Claretta Petacci, ma anche Vivien Leigh, Liz Taylor, Anna Magnani e Ingrid Bergman sono donne innamorate sullo sfondo del Vesuvio, la cui sagoma addormentata evoca con la memoria dei fiumi di lava la sua arcana potenza distruttiva.
Sirene che nel mare del mito trascurano la voce per amore, come la Callas, o la ritrovano, come Diana, nell’estate in cui racconta la sua verità, che si abbatterà sulla monarchia come un’eruzione.
E ovunque, un tramonto che incendia una baia, il respiro del mare, un canto di fontane ricordano che queste sono le terre dell’amore.
(Foto: Copertina)