Visita tattile a Cappella Sansevero

NAPOLI – Cappella Sansevero è rimasta eccezionalmente aperta martedì 19 febbraio in occasione della VI giornata mondiale del Braille, offrendo una visita tattile ad alcune delle opere presenti nell’antica struttura di via De Sanctis.
In particolare, alla celeberrima scultura del Cristo Velato  e ai bassorilievi del basamento delle due statue La Pudicizia velata e Il Disinganno.
La visita, organizzata in collaborazione con l’UIC (Unione Italiana Ciechi) è stata un’esperienza unica per circa 100 persone non vedenti, ipovedenti e sordociechi. Dopo un breve racconto della storia della cappella gentilizia e delle opere presenti, è iniziata la visita: in piccoli gruppi, i presenti hanno potuto toccare i tre marmi.
Il Cristo Velato, opera di Giuseppe Sammartino, una tra le più eccezionali opere d’ arte al mondo, è stata per l’ evento privata della sua solita protezione, che permetteva di ammirarla solo da mezzo metro di distanza.
La statua rappresenta il Cristo avvolto nella Sindone, realizzata con un virtuosismo tale da generare intorno ad essa persino una leggenda.
Questa vuole, infatti, che la scultura fosse stata ricoperta da un velo marmorizzato successivamente con un processo alchemico.
La scultura venne commissionata da Raimondo di Sangro, settimo principe di San Severo; uomo di lettere e di filosofia, era un massone e un alchimista.
Il Cristo presenta infatti le decorazioni tipiche legate alla simbologia massonica.
La statua della Pudicizia velata, opera di Antonio Corradini, fu dedicata da Raimondo alla madre morta giovanissima pochi mesi dopo la sua nascita; l’opera rappresenta una donna velata che poggia la mano su una lapide spezzata.
Il disinganno è invece un’opera di Francesco Quierolo dedicata al padre: un uomo si districa da una rete: rappresenta l’abbandono di una vita dissoluta per abbracciare la fede.
Dopo la visita tattile, c’è stata una parentesi drammatizzata ad opera dell’ associazione culturale “Nartea”.
In un monologo l’attore Antimo Casertano ha interpretato lo scultore Giuseppe Sanmartino.
Inoltre le persone presenti hanno ricevuto in dono un cd contenente 6 tracce nelle quali è spiegata la storia della cappella e della famiglia a cui apparteneva, tra cui la traccia con la registrazione del momento recitato.
Un’insegnante non vedente ha poi accettato di raccontare la sua esperienza: ha parlato del Cristo velato come di una statua in cui si “incontrano” due sculture. Ha sottolineato infatti che in alcune parti si può apprezzare l’increspatura del velo, mentre in altre la perfetta aderenza al corpo rende bene l’anatomia del Cristo.
La donna, positivamente colpita da questa possibilità, racconta inoltre di aver preparato i suoi ragazzi sulla storia dell’opera e ha testimoniato l’entusiasmo che hanno provato per la realizzazione di quest’evento.
La vista tattile a Cappella Sansevero si è rivelata un grande successo.
Non è stato solo un avvenimento di grande importanza culturale: per un giorno attraverso la visita tattile l’Arte è stata coniugata al sociale, dando la possibilità a non vedenti e ipovedenti di “vedere” nei minimi particolari opere che fanno parte del grande patrimonio di Napoli.
(Foto di Maurizio Iengo e Irene Campese)

Irene Campese & Maurizio Iengo