L'ippodromo di Agnano a rischio chiusura

NAPOLI – Forse si è arrivati all’ultimo atto della vicenda che coinvolge l’ippodromo di Agnano, una vera istituzione per lo sport, ippico e non solo, della città.
I messi comunali hanno infatti notificato alla Ippodromi Agnano S.p.A., attuale gestore dell’impianto,un avviso di sfratto che,qualora fosse eseguito nella data prevista del 10 gennaio prossimo,paralizzerebbe di fatto totalmente l’attività della struttura.
Nella lettera aperta pubblicata domenica 6 gennaio, sul sito web dell’ippodromo  www.ipponapoli.com  a firma dell’Amministratore unico, Dott. Gaetano Papalia, si apprende che « … le attuali condizioni convenzionali non consentono di gestire le corse dei cavalli nell’impianto ippico flegreo» a causa di « … una perdita di esercizio stimabile tra i 3 ed i 4 milioni di euro».
Per risolvere la situazione di blocco, viene proposto di accedere ad un concordato preventivo in continuità gestionale, che consentirebbe all’ippodromo di incassare i crediti vantati nei confronti della Assi (Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico) in modo da poter pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti ed attuare il programma di riorganizzazione ed investimenti per il rilancio dell’attività già predisposto, così come comunicato alla stessa Assi e al Comune di Napoli.
In alternativa, si potrà dare esecuzione allo sfratto ed indire un bando europeo di gara, affidando al nuovo aggiudicatario l’onere del risanamento dell’impianto.
Quest’ultima, a quanto pare, é la strada intrapresa dal Comune di Napoli per risolvere l’intricata vicenda.
Lo sfratto sarebbe anche giustificato dalla revoca della convenzione stipulata dall’ippodromo con l’Assi, necessaria per l’organizzazione delle corse.
Non sembra, però, che si stia tenendo conto dei tempi tecnici necessari alla materiale attuazione del provvedimento di sfratto ed all’affidamento della gestione ad un nuovo soggetto, che prevedono, tra l’altro, la chiusura dell’ippodromo per un periodo tra i quattro ed i sei mesi.
Un tempo troppo lungo per gli oltre cento dipendenti tra fissi e part-time dell’ippodromo, già in sciopero per non aver ricevuto lo stipendio dal mese di luglio 2012.
Troppo lungo anche per tutti gli altri soggetti (proprietari e dipendenti di scuderie, drivers, eccetera) la cui attività ruota intorno alla pista di tufo del catino flegreo, già in affanno per le vicissitudini dell’economia generale e del settore.
Ma soprattutto eccessivamente lungo per i 600 cavalli, ospitati all’interno dell’impianto e dei quali la Ippodromi Agnano S.p.A. non è proprietaria, che dovranno continuare ad essere alimentati ed accuditi: sarebbe impossibile trasferire altrove nei tempi brevi che occorrono a dare pronta esecuzione al provvedimento di sgombero.
A ciò si aggiunga che l’Assi ex Unire è stata soppressa con legge n.135 7/08/2012 e le sue funzioni trasferite al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed all’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Un ulteriore passaggio che, di certo non favorirà la solerzia necessaria per una rapida soluzione della vicenda.
L’amministrazione dell’ippodromo di Agnanoconclude il suo comunicato affermando che « … le risoluzioni convenzionali e le intimazioni di sgombero, oltre ad essere atti assolutamente ingenerosi nei nostri confronti, non porteranno di certo apprezzabili benefici ad Agnano e si faranno ricordare per la loro portata sciaguratamente distruttiva».
Nelle prossime ore  si potrà sapere come il Comune di Napoli deciderà di reagire a queste amarissime considerazioni.
(Fonte foto: web)

Claudio Marsala