Vico tutti Santi…Storie e segreti di Tonino Nasibù

NAPOLI – Dall’11 al 13 gennaio al Teatro San Carluccio di via San Pasquale a Chiaia va in scena Vico tutti Santi…Storie e segreti di Tonino Nasibù, l’ultimo lavoro di Lino Volpe, per la regia di Claudio Tortora; uno spettacolo di musica e parole, che partendo da Napoli affronta e reinterpreta in chiave musicale e teatrale, vizi e virtù del nostro tempo.
Uno spettacolo divertente, pieno di spunti brillanti, dove le canzoni diventano appigli della memoria, un elemento vivo nel racconto ma anche una ricerca dell’autentico modo di cantare napoletano ricco di zenniate, una tradizione musicale quasi dimenticata.
Il repertorio alterna alcuni classici intramontabili riarrangiati, scovati nel repertorio meno battuto della canzone classica napoletana, a brani e temi musicali originali appositamente scritti o da Lino Volpe per la colonna sonora dello spettacolo come, Scetate, ‘A Gelusia, Tammurriata americana, Funtana all’ombra, Mierolo affurtunato, Bellavista e la mitica ‘A rumba d’e scugnizzi di Raffaele Viviani, si possono ascoltare anche brani appositamente scritti per lo spettacolo come C’amma fa, Tarantella nascosta e Lacrema trattenuta.
Quello proposto da Lino è un viaggio che si finisce col compiere in prima persona, e attraverso gli aneddoti di Tonino Nasibù, lo scugnizzo in grado di sopravvivere a tutto, un itinerario a ritroso nel tempo a suon di musica.
E che musica! Sempre di qualità, gioiosa, a volte cruda nel porgere immagini tormentate di Napoli, con Sasà Piedepalumbo alla fisarmonica e Franco Ponzo alle chitarre.
Quasi due ore di spettacolo e Lino Volpe attraverso “Vico tutti Santi” catapulta lo spettatore nella visita guidata di Napoli che inizia dalla Seconda Guerra Mondiale e si conclude a metà degli anni ’80.
« … Vico tutti Santi sta dietro a tanti vicoli,dopo piazze invisibili e ponti lontanissimi. A Vico tutti Santi ci sono uomini liberi, miracoli pagani, Madonne, ladri e spiriti. A Vico tutti Santi non si sta mai da soli, e quando è capitato è stato per errore. Diavoli e Santi cantano storie di gioventù,di personaggi mitici che non ci sono più … »
Lo spettacolo fonde insieme musica e parola, in un intreccio nel quale le canzoni diventano parte integrante del testo teatrale.
« … Tonino era sempre affamato, anche dopo aver mangiato aveva fame, la chiamava fame atavica. Contro la fame atavica, diceva, non si può fare niente. La fame atavica non si sazia mai, perché anche se lo stomaco sta a posto, la mente ti ricorda che non sai se domani mangerai, e allora ti viene fame un’altra volta … Sto parlando di molti anni fa, del periodo della guerra …»
Tonino Nasibù calca le scene già dall’anno scorso quando, protagonista di “Il verso del cammello”, si esibì un lungo monologo che raccontava l’anima di Napoli attraverso la vita di uno scugnizzo.
Stavolta Tonino non compare in scena ma c’è … Eccome se c’è!
Tonino Nasibù incombe: è una figura mitologica a metà tra lo scugnizzo e la personificazione della genialità partenopea.
Sempre presente sul fatto, solitamente lapidario anche quando è in silenzio, è la quintessenza del m’obbech’io.
È l’anima di Napoli, il Bene e il Giusto contrapposto al Male e all’Ingiusto.
Una sorta di deus ex machina
È una presenza narrata, e se non compare mai in scena, straborda in vico Tutti i Santi, e non solo: fa qualche puntata persino all’estero.
Il suo non essere presente non è mai assenza: Nasibù pontifica, intraprende, risolve i problemi con immediatezza e semplicità, trasformando l’ovvio in arte.
In Vico tutti Santi…Storie e segreti di Tonino Nasibù i buoni e i cattivi in si rincorrono, si sovrappongono, si scontrano in un racconto appassionato e divertente, pieno di spunti brillanti e gag inaspettate.
Assolutamente da non perdere.
(Foto: locandina)