Dopo la tragedia di Newtown

WASHINGTON – Dopo i tragici fatti di Newtown in cui hanno perso la vita venti bambini e sei adulti nella scuola “Sandy Hook” , gli Stati Uniti continuano ad interrogarsi come tutto questo sia potuto accadere.
A caldo, quando le notizie erano ancora confuse, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, affermò che il Governo avrebbe posto un limite alla diffusione delle armi da fuoco sul territorio.
Il Presidente Obama, il giorno seguente alla tragedia, rilasciò una dichiarazione in cui confermava l’intento di intervenire sulla normativa americana che regolarizza il possesso di armi.
La senatrice democratica Dianne Feinstein, infine, ha assicurato una proposta di legge per la messa al bando di 900 tipi di armi d’assalto e dei caricatori con più di 10 proiettili.
Insomma  dopo che il Presidente americano ha annunciato: «Dobbiamo agire per evitare che tragedie come queste si ripetano», la prima azione prevista è l’intervento sulle armi da fuoco.
Anche se la decisione del Governo appare ineccepibile la sua applicazione dovrà fare i conti con gli interessi legati al fiorente mercato delle armi.
In effetti dopo aver scelto la strada del silenzio attraverso l’oscuramento della pagina Facebook, che conta circa 1,7 milioni di “mi piace”, e la sospensione di un evento su Twitter, la Nra ha fatto la sua prima mossa.
La National Rifle Association (Nra), potentissima lobby degli armamenti americani, ha dichiarato in una conferenza stampa: «La sola cosa che può fermare una cattiva persona con una pistola è una buona persona con la pistola».
Contro la decisione di Obama di limitare la diffusione delle armi, l’esecutivo della Nra ha sostenuto: «Se facessimo questo sarebbe come dire a ogni insano assassino che i centri scolastici sono i luoghi più sicuri per fare il maggior danno possibile con il minimo rischio».
La confusione in America, evidentemente, è ancora alta. Per questo motivo si continua la ricerca dei responsabili morali della strage e nel mirino ci sono anche i videogiochi violenti e la musica.
Per questo motivo le radio americane non trasmettono più la canzone di Kesha  intitolata “Die Young” che si può tradurre “muori giovane”.
La stessa cantante, a dire il vero, si è scusata per il contenuto offensivo del testo rendendosi conto che è inappropriato se letto alla luce degli orrori avvenuti nella “Sandy Hook”.
(Fonte foto: web)

Alessio Buonomo