VII edizione del Premio Euromediterraneo

PORTICI – Venerdì 14 dicembre alla Sala Cinese della Reggia, sede della Facoltà di Agraria, nell’ambito della manifestazione culturale “Natale e dintorni”, ha avuto luogo la VII cerimonia di assegnazione dell’importante riconoscimento del “Premio Euromediterraneo”.
Alla cerimonia erano presenti il dott. Aniello De Rosa, presidente del’Associazione Ercolanese, il prof, Massimo Marrelli e il prof. Paolo Masi, rispettivamente Magnifico Rettore e Preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il Rettore della seconda Università degli Studi di Napoli, prof. Francesco Rossi, il presidente Anci Campania, Enzo Cuomo, il sindaco di Ercolano, Vincenzo Strazzullo, il sindaco di Torre del Greco, Gennaro Malinconico,  l’assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata, Luisa Stanzione e il direttore della Coldiretti di Napoli e della Campania Prisco Lucio Sorbo.
Herculaneum, Pompeii, Oplontis, Stabiae, Paestum: una traccia senza soluzione di continuità, un unicum che costituisce un patrimonio culturale inestimabile, immerso in una natura felix.
Eppure, quell’uomo che racchiude in sé l’eredità osco-romana che ha fatto grande questi luoghi, oggi lo violenta, sommergendolo con un degrado non solo ambientale ma della memoria, condannandolo ad un epilogo rovinoso quasi inesorabile.
Tanti i grandi personaggi che hanno amato questo pezzo di terra, subendone la malìa e lasciando nel dna dell’antico popolo geni di Cultura, “dormienti” ma ancora presenti.
Se la storia cominciasse con Carlo III di Borbone, si potrebbe dire che fu il primo a comprendere il cuore pulsante di questa terra, comprendendo l’importanza degli scavi archeologici delle città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.; da scienziato ante  litteram qual era, sentì l’esigenza di catalogare, illustrare e donare all’umanità i reperti che venivano recuperati.
Nel 1755 con felice intuizione istituì l’Accademia Ercolanese, dando impulso alla scienza dell’archeologia. L’illuminato re carlo sapeva che con la conoscenza del passato si può fare tesoro degli errori commessi, imparare da essi e fare in modo che il progresso e la Storia, che si ripete nei suoi ricorsi, possano svilupparsi nella maniera migliore.
E così fu: l’Accademia continuò la sua funzione scientifico-divulgativa fino a che il Regno delle Due Sicilie ebbe vita.
Poi il silenzio, la negazione e, infine, l’oblìo: cominciò l’imbarbarimento.
Nel dicembre 1996 il dott. Aniello De Rosa ebbe l’idea di rifondare l’Accademia Ercolanese, consapevole che non basta essere innamorati della storia e della civiltà della propria terra e restare a crogiolarsi in un avvilimento fine a sé stesso per il degrado culturale dell’area vesuviana.
Il suo progetto fu da subito ambizioso: dare vita ad un agile organismo, che potesse rianimare le attività culturali di quest’angolo della regione e al tempo stesso richiamare alla memoria di ognuno ciò che erano un tempo le antiche città di Ercolano, Pompei, Oplontis, Stabiae e Paestum.
Ed ebbe ragione. C’era bisogno di mettere insieme intelligenze, competenze e amore per la propria terra: è in questa direzione in cui ha operato De Rosa istituzionalizzando l’annuale Premio Euromediterraneo per il recupero dell’etica e della morale,.
Un’iniziativa di grande successo, mirata all’incentivazione della ricerca scientifica nel Mezzogiorno d’Italia, coinvolgendo nella cerimonia le tesi di dottorato di ricerca sia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II che della Sun (Seconda Università degli Studi di Napoli).
Non solo, l’Accademia ha siglato nel 2011 un importante protocollo di intenti con la Repubblica Popolare Cinese per la premiazione annuale della migliore Tesi di Dottorato di Ricerca della Cina.
L’Accademia Ercolanese è giunta alla VII edizione del Premio Euromediterraneo per la “tutela” delle menti italiane che ormai, sempre più numerose, vanno in cerca di fortuna in paesi stranieri; significativi i dati riportati nell’intervento del prof. Massimo Marrelli, rettore della “Federico II”: negli ultimi due anni sono andati all’estero 722 laureati, di cui 200 di questi insegnano in università straniere.
La tutela delle menti italiane: è questo dunque uno dei principali obiettivi  dell’Accademia nell’assegnare il Premio Euromediterraneo a coloro che “nel Mezzogiorno d’Italia si siano distinti per la loro attività culturale e scientifica e abbiano tracciato linee non utopistiche di un futuro e di un mondo migliori”.
Dal 2006 ad oggi sono stati insigniti del riconoscimento il prof. Luigi Nicolais, all’epoca ministro per la Ricerca e l’Innovazione, l’ammiraglio Roberto Cesaretti, responsabile delle Forza Armate Nato nel Mediterraneo, il prof. Guido Trombetti, rettore dell’Università Federico II di Napoli, il prof. Francesco Rossi, rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, S.Em. Cardinale Crescenzio Sepe, il dott. Corrado Lembo, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Nel corso della cerimonia di premiazione della VII edizione il Premio Euromediterraneo è andato al prof. Paolo Masi, preside della Facoltà di Agraria, come attestazione  di apprezzamento per la sua personalità tra le più illustri del Mezzogiorno d’Italia, che dal momento del suo insediamento alla Presidenza, ha svolto un lavoro eccellente che deve essere richiamo per le nuove generazioni ai fondamentali valori morali, di etica e di pensiero.
Gli interventi delle autorità presenti sono stati presentati e moderati da Rino Genovese, giornalista di Rai3.
L’assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata, Luisa Stanzione ha detto: «L’importante iniziativa del Premio Euromediterraneo coinvolge appieno il mio assessorato e l’Amministrazione che rappresento. Questo ci riempie d’orgoglio, e abbiamo accettato con entusiasmo l’invito del dott. De Rosa. La Cultura è la ricchezza di tutto il territorio, ed è importante che i Comuni della fascia vesuviana si consorzino in un unico grande progetto  per il ripristino dei siti archeologici, valorizzandoli al massimo in modo che possano costituire, insieme alla ricerca scientifica, il volano da cui deve partire la rinascita di tutto il vesuviano».
Molto incisivo il commento di Vincenzo Cuomo, presidente Anci Campania nonché sindaco uscente della Città di Portici: «Ci tengo a rimarcare il merito che l’Accademia Ercolanese ha avuto in questi anni: ravvivare e sensibilizzare fortemente le Istituzioni sull’importanza della valorizzazione della ricerca favorendo gli insediamenti scientifici sul territorio come elemento essenziale della sua vocazione.
Tutto questo ha spinto la Facoltà di Agraria, le Città di Portici e di Ercolano e la fondazione Portici Campus a mettere insieme le volontà di impiantare un polo scientifico di eccellenza, in modo da creare quelle condizioni in cui, al di fuori di logiche campanilistiche, potesse nascere una vera e propria Città Vesuviana della Scienzza,
Partendo dall’esperienza dei centri di ricerca e attraverso la Facoltà di Agraria e gli attrattori culturali del vesuviano, sì è potuto creare così un corridoio tecnologico  che, partendo dal Granatello, passa per Ercolano per arrivare fino a Torre Annunziata, costituendo una valida prospettiva di sviluppo per tutto il territorio.
Come presidente Anci, che intende continuare ad appoggiare quest’istituzione, ritengo di vitale importanza che l’Accademia prosegua nella sua encomiabile opera il lavoro capillare e continuo di un intero anno che vede la sua conclusione nell’assegnazione del Premio Euromediterraneo».
(Foto: gentile concessione del dott. De Rosa, presidente dell’Accademia Ercoleanese)

Tonia Ferraro