Chiude la base NATO di Bagnoli

NAPOLI – La base NATO di Bagnoli chiude: è tempo di spostarsi a Lago Patria.
La nuova sede napoletana, sarà infatti situata nella periferia di Giugliano, uno spostamento di pochi chilometri che garantirà l’accesso a una struttura più moderna e tecnologicamente avanzata.
All’inaugurazione di giovedì 13 dicembre erano presenti il comandante del Jfc (Joint Force Command) Bruce W. Clingan, il comandante supremo delle forze alleate in Europa James G. Stavridis e il ministro della difesa Di Paola.
Nell’occasione, il ministro si è detto fiero di presenziare alla cerimonia e ha esortato così i militari di stanza a Napoli: «Godetevi la città che vi ospita e i suoi abitanti».
Un invito quantomeno significativo, che ha il sapore di comunione tra i popoli.
Peccato che, con questo spostamento, ci saranno diversi licenziamenti nei prossimi giorni.
Le ditte che effettuavano manutenzione e pulizie della base americana, non hanno infatti avuto l’appalto per la nuova base.
Decine di famiglie, quindi, si ritroveranno, in un periodo di crisi come questo, a dover affrontare la perdita di un posto che ritenevano sicuro.
L’associazione sindacale UilTucs (Unione Italiana Lavoratori Turismo Commerci e Servizi), che segue la vicenda, ha organizzato un presidio di protesta pacifica fuori la nuova base di Giugliano.
Ha detto Strazzullo, segretario generale UilTucs; «È assurdo che decine di lavoratori e le loro famiglie restino senza posto di lavoro per uno spostamento programmato da tempo.
In questi mesi ci siamo battuti per centinaia di lavoratori che da domani saranno senza stipendio. Ci sembra alquanto strano che siano state scelte altre ditte quando a Bagnoli da anni gli americani hanno avuto ottimi rapporti con le maestranze.
Chiediamo che venga trovata presto una soluzione anche perché il sito di Lago Patria è molto più grande della struttura di Bagnoli».
(Fonte foto: web)

Maurizio Iengo.