Il gioco d'azzardo prospera in tempo di crisi

A dispetto della crisi economica che il mondo sta affrontando e che ha comportato la recessione di quasi tutti i settori economici, il mercato del gioco d’azzardo e delle scommesse non solo non è in perdita ma sta aumentando i propri profitti in modo sostanziale.
Risulta così confermata quella teoria economica che mette in un rapporto di stretta connessione, di diretta proporzionalità, l’aumento della crisi e l’aumento dei ricavi nel settore del gioco d’azzardo e delle scommesse.
Una parte dell’economia è arrivata addirittura a teorizzare un modello cui ha dato il nome di “tassa sulla speranza”.
In sostanza, stando a quest’approccio, maggiori sono le difficoltà economiche e maggiore è l’ansia di trovare una via di uscita: in questo modo la speranza di un riscatto sarebbe tassata attraverso il mercato del gioco d’azzardo.
Lasciando agli economisti la falsificazione o la conferma di tale approccio dobbiamo tuttavia riscontrare che da quando imperversa la crisi il numero di sale con slot machine ha raggiunto la ragguardevole proporzione di una ogni centocinquanta abitanti.
La coordinatrice di oltre 1500 associazioni contro le mafie, “Libera”, ha coniato il termine “azzardopoli” per indicare la grande prosperità del settore in Italia in questo tempo di crisi economica.
Dal suo dossier risulta che ogni cittadino italiano, in media, spende il 13,5% del suo reddito in scommesse e giochi, emerge, inoltre, che l’Italia nel 2011 ha fatto registrare un fatturato legale di 76,1 miliardi di euro, primo posto in Europa e terzo posto nel mondo tra i paesi che giocano di più. Si stimano, infine, circa 800mila persone dipendenti dal gioco.
A questo si aggiunga che da lunedì scorso gli italiani possono giocare d’azzardo tranquillamente da casa propria attraverso un computer, la digitazione del codice fiscale e una carta di credito il che, tra l’altro, comporta a un totale depotenziamento dell’azione della barista di Cremona che ha spento le slot machine nel suo locale per aiutare i clienti.
(Fonte foto: web)

Alessio Buonomo