Dall’Ipogeo di Babuk alla Torre del Palasciano


NAPOLI – La città è tutta da scoprire: la parte sotterranea, quella portuale, quella collinare.
Napoli, una città sempre intrigante e piena di fascino, che si è sviluppata in ogni direzione, un museo a cielo aperto, dove ci sono mille cose da vedere, ad ogni angolo, in ogni vicolo, tra vecchio, meno vecchio e archeologico.
La stessa conformazione del suolo e la mano dell’uomo l’ha resa quasi una città 2.0: un momento il mare lambisce i piedi, e subito dopo si è su in collina.
Infatti, un provvidenziale sistema di rampe, pedamentine, scalinate e salite la rendono accessibile a tutti.
Basta avere buone gambe, curiosità e passione: non si resterà mai delusi.
La cooperativa “Sirecoop” per domenica 18 novembre propone un percorso affascinante: “Collina da riscoprire: dall’Ipogeo di Babuk alla Torre del Palasciano passando per il Moiariello”.
La salita del Moiariello collega, appunto, la zona di via Foria con Capodimonte; deve probabilmente, il suo toponimo a moio ovvero moggio, che nel sistema di misura napoletano, corrisponde alla terza parte di un ettaro, benché in questo caso l’area a cui si riferisce sia ben più vasta.
Un’articolata e insolita proposta, una “risalita” attraverso arte, cultura, natura, per raggiungere la sommità di Capodimonte.
Un affascinante percorso presentato da Carlo Leggieri fondatore di “Celanapoli” alla scoperta di angoli e cavità segrete.
Si inizia col delizioso giardino letterario di Babuk, all’esterno della murazione aragonese, che cela un articolato complesso di cavità incardinato nell’intorno di una maestosa cava dovuta all’attività estrattiva legata all’espansione della città verso Nord.
Trasformate in enormi cisterne, le cavità della collina durante l’ultimo conflitto mondiale ebbero funzione di rifugio antiaereo.
Inoltre, al loro interno sono stati rinvenuti una serie di segni, probabilmente a valenza esoterica, di incerta datazione e finalità ignota.
Luoghi, dunque, che testimoniano e valorizzano quella straordinaria città speculare che è il sottosuolo di Napoli.
“La denominazione dell’ipogeo e del giardino rimanda al nome orientale di Babuk un gatto del professor Gennaro Oliviero docente alla Federico II e presidente dell’associazione Amici di Marcel Proust. Qualche anno fa, il professore acquistò il giardino ubicato in un palazzo eretto sul finire del XVI secolo dalla famiglia Caracciolo del Sole, a due passi dalla cappella di San Giovanni a Carbonara.
Le condizioni in cui il professore rilevò il giardino erano disastrose, ma la sua tenacia e passione lo hanno trasformato in un angolo magico adornato di fiori e fontane”. (Corriere del Mezzogiorno)
Nell’escursione di domenica si risalirà la Montagnola, denominata originariamente “dei ceraiuoli”, in quanto area di lavorazione delle candele, per giungere al Moiariello, dove si potranno ammirare suggestivi scorci di un panorama mozzafiato.
Giunti in cima alla collina di Capodimonte, ci si troverà di fronte la Torre del Palasciano, risalente all’800.
Fu fatta costruire da Ferdinando Antonio Palasciano, grande clinico della scuola napoletana. Il suo approccio alla professione medica, improntato alla neutralità e finalizzato ad alleviare sofferenze e prestare cure ad ogni paziente, indipendentemente da ogni appartenenza politica o militare, sarà alla base delle Convenzione di Ginevra.
Palasciano fu, dunque, il primo a proclamare il più importante dei principi fondamentali della Croce Rossa; ne è ritenuto, giustamente, il precursore.
La muratura dell’edificio, in tufo, fu eretta su alcune strutture preesistenti; la torre panoramica centrale pare fortemente ispirata al Palazzo della Signoria di Firenze.
La svettante Torre del Palasciano, visibile praticamente da ogni punto della città, e l’amore che l’illustre medico portava a questi luoghi, hanno fatto fiorire una delle tante leggende, altra ricchezza di Napoli: pare che il suo fantasma si affacci di tanto in tanto dalla torre per ammirare il paesaggio circostante.
L’appuntamento per l’escursione è alle ore 10.00 presso la Caserma Garibaldi di via Foria. La partecipazione è gratuita per i minori di anni 18 anni.
La prenotazione è obbligatoria: 081/6336763 – 392 2863436 – cultura@sirecoop.it- www.sirecoop.it
(Fonte foto: web)

Tonia Ferraro