Elezioni e Alleanze: argomenti difficili

Ho voluto attendere le elezioni in Sicilia per poter parlare con miglior cognizione di causa delle alleanze e delle elezioni che si dovrebbero svolgere il prossimo anno.
Per quanto riguarda la Sicilia desidero tacere sui risultati e su chi ha vinto e chi ha perso perché dalle dichiarazioni dei leader tutti hanno vinto ad eccezione del partito del PDL che secondo le dichiarazioni del suo segretario, Alfano, ha  perso ed anche vistosamente.  Quello che mi impressiona moltissimo  e penso che non sia privo di conseguenze è l’astensionismo che supera il 50%. Chi non è andato a votare ha certamente vinto numericamente le elezioni ma con quali conseguenze.
Vorrei tanto che qualcuno di loro me lo spiegasse bene e mi facesse capire quali miglioramenti ha portato questa straordinaria forma di protesta; ha ottenuto una migliore scelta degli eletti? No, assolutamente !
Hanno diminuito il numero degli eletti, come si auspicava da più parti per una maggiore economia? Assolutamente no!
Al contrario, sono stati eletti i più scaltri, i furbastri che sanno muoversi meglio degli altri nei vicoli ciechi e misteriosi del voto.
Se i votanti fossero stati il 30 o il 20 % sarebbe stata la stessa cosa che il 70 o l’80 %: il numero degli eletti sarebbe stato sempre lo stesso ma con la differenza importantissima della qualità, ci sarebbe stata una migliore selettività e, quindi, avrebbero prevalso presumibilmente i migliori, sempre supponendo che l’elettorato non votante avrebbe avuto una migliore capacità di scelta.
Cari signori astensionisti, avete fatto come certi  mariti che  vogliono fare dispetto alle mogli.
Come credo sia accaduto, avete fatto un grosso piacere ai più furbi  e ve ne accorgerete quando cominceranno ad operare sulle spalle non solo di coloro che li hanno votati, ma anche sulle vostre già appesantite dall’inevitabile rimorso di non aver fatto pesare la vostra scelta.
Paragonarvi al ruolo dei mariti scontenti mi fa soffrire moltissimo, perché è un ruolo che non si addice ad un buon siciliano.
Io che ormai vivo lontano dalla Sicilia da oltre sessanta anni, ma che ne conservo intatti lo spirito e la mentalità, mi sento offeso e maltrattato da tanta leggerezza di giudizio e di operatività.
O forse il tempo ha cambiato l’intelligenza dei Siciliani? Spero e mi auguro di no.
Se poi guardiamo alle alleanze per poterle commisurare con quelle che potranno avverarsi per le prossime elezioni politiche, c’è da mettersi le mani nei capelli.
Per la sinistra già lo sappiamo: la storia lontana o vicina ce lo insegna: litigano tutti, ma è una questione di carattere interno: ora che non c’è un Togliatti, un Berlinguer si sentono tutti i generali.
Ma quando si avvicinano le elezioni e si sente l’odore della vittoria trovano tutti l’accordo per potere vincere la competizione. E poter governare, è quello che conta , perché non riesce a stare all’opposizione come suggerisce una buona democrazia. Se invece governa, dopo un po’ comincia il “distinguo” fra le componenti e dopo qualche successo iniziale  comincia lo “stallo” cioè il “Non governo”.
Che Iddio ci aiuti se vogliamo guardare a destra, lì ci sono i “moderati” che, come si dice, sono la maggioranza dell’elettorato, di quelli che votano razionalmente e si frazionano e si ricompongono e poi tornano a frazionarsi per il prevalere delle personalità diverse, fumose e intemperanti che lavorano per il bene della nazione, solo che la nazione, con molta faciloneria viene divisa per territori: a nord, a centro e a  sud , ed il bello è che, quando ha la fortuna di andare al governo, non sa darsi quell’unità necessaria per mantenere la governabilità.
Qui insorgono i fautori dell’astensione dal voto: per chi votare se né l’una né l’altra parte meritano la scelta?
La democrazia è un Bene inalienabile ma non è perfetta, e non può esserlo come tutte le cose umane, ma proprio per questo deve essere curata e preservata  con attenzione, anche perché èl’unica che può portare alla libertà o conservarla con tutte le forze.
E l’unica forza che ha un popolo libero è il voto e soltanto il voto.
Se si sbaglia oggi si può correggere domani, ma sempre e solo in clima di libertà.
Ho detto troppo? Non lo so, lo direte voi.
Io penso all’Italia, alla grande meravigliosa Italia dove noi abbiamo avuto la fortuna di nascere, a sud, al centro o a nord.
Vi saluto con il solito rispetto, vostro
(Fonte foto: web)

Sante Grillo