Il libro: Giancarlo Siani: passione e morte di un giornalista scomodo

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SAN GIORGIO A CREMANO – Martedì 23 ottobre presso la settecentesca Villa Vannucchi di via Roma sarà presentato il libro Giancarlo Siani: passione e morte di un giornalista scomodo, di Bruno De Stefano.
Il consigliere nazionale delle Acli Michele M. Ippolito discuterà del libro con l’autore; al dibattito interverranno Luigi Montesano, presidente dell’associazione ArenaDiana, Antonio Di Maria, presidente del circolo Acli G.Lazzati e Anna Cristofaro, presidente regionale Acli Campania.
Durante la serata, Ferdinando Maddaloni, vincitore del Cremanum d’Argento 2011, leggerà brani del libro
Un articolo innocuo, un libro introvabile, un’indagine insabbiata.
Perché è stato ucciso il giovane Giancarlo Siani?
«I processi e le sentenze hanno stabilito che Siani è stato trucidato per aver scritto che il clan Nuvoletta aveva venduto il boss Valentino Gionta ai carabinieri, facendolo arrestare: unamanciata di righe che non contengono nessuna verità sconvolgente. Ma il ventiseienne Siani stava raccogliendo materiale sui rapporti tra camorra,politica e affari. e stava scrivendo un libro, di cui non c’è traccia. Qualcuno lo ha tradito da vivo e anche da morto».
Di Giancarlo Siani, giovane cronista del Mattino, ammazzato il 23 settembre del1985 si sa poco o niente, è diventato, giustamente, uno degli eroi della lotta contro la camorra, un emblema per la ricerca della verità, ma del suo lavoro, del suo impegno, delle sue aspirazioni, e soprattutto di quelle faticose indagini che hanno condannato killer e mandanti per il suo omicidio non si sa quasi nulla.
Bruno de Stefano, ha cercato di andare oltre la semplificazione che ha trasformato Giancarlo Siani in un giornalista-eroe giustiziato per avere svelato le trame segrete della camorra.
Leggendo gli atti delle inchieste, emerge, infatti, una storia assai più complicata nella quale si mescolano omissioni, depistaggi,inspiegabili vuoti di memoria, impacciate contraddizioni.

C.S.