Evanescenze senza tempo in Eutimil

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Raffinato. Sono alla inaugurazione della mostra a Pozzuoli. Tanti amici artisti che non vedevo da tanti anni.Ascolto in silenzio i commenti. Rubo parole, aggettivi, impressioni. Le confronto con le mie.
L’aggettivo che più ritorna è: raffinato.
È lo stesso identico aggettivo che mi è balzato nella mente appena mi sono trovato tra le sue opere.
Arrivo all’appuntamento puntuale alle 18.00 a Pozzuoli con il mio amico Peppe Gargiulo, artista anche lui e artefice di questo ritorno a Pozzuoli di Lamonaca, puteolano ma che vive ormai da anni in un paesino sul lago di Como.
Andiamo a prendere un caffè al bar di fianco la Solfatara, a due passi dalla galleria d’arte Apotheca, dove si deve svolgere il vernissage della mostra. Ai tavolini è seduto l’artista. È  in compagnia di un suo vecchio amico. Peppe ci presenta. Mi riconosce subito. Anche io lo riconosco, dopo qualche secondo.
Ci scambiamo qualche chiacchiera. Gli chiedo se è di Pozzuoli, anche se è chiarissimo dal suo accento. Parliamo della differenza di cadenze dialettali nel territorio flegreo, tra Pozzuoli, Bacoli, Cappella, e del perché tali cadenze hanno una analogia con il dialetto di alcuni paesi vesuviani, come Torre annunziata.
Ci avviamo verso la galleria d’arte.
Entro per primo. Mi sento subito immerso in una dimensione silenziosa. Mi sento osservato, da tanti punti di vista diversi e da sguardi che venivano da lontani, quasi persi nel tempo.
Osservo e mi lascio osservare. Mentre cammino a passo lento mi viene in mente Marguerite Yourcenar quando raccontava ne Il tempo grande scultore, dell’importanza del lavoro del tempo sulle cose e sugli eventi.
Raffinate. Opere raffinate e delicate, quelle di Lamonaca. Delicati frammenti di esperienze vissute, sognate o solo desiderate, fatti riemergere dall’autore dal suo oceano memoria.
Lui ha ripuliti e ricostruiti con pazienza e amore, lasciando incomplete le parti che il tempo ha eroso, consumato, conservando e esaltando il valore di quella patina preziosa che arrotonda, sfuma, vela, ogni differenza e che solo il tempo a creare.
Delicati frammenti della sua vita che cerca e ritrova nel suo mare e con la sua raffinata arte ce li propone ancora più preziosi di come quando li ha vissuti o solo sognati.
Io non amo fare distinzioni nell’arte, distinzioni di genere: figurativo, informale, concettuale …
Ho, invece, una visione crociana dell’Arte.
Per me l’Arte è, a prescindere dallo strumento e dal linguaggio che si usa per esprimerla.
L’ opera dell’artista Lamonaca esprime Arte.
Esprime quella necessità dell’uomo di rappresentare qualcosa che prima non c’era.
Quella necessità di creare dal niente qualcosa esprime Poesia (dal greco poiésis, fare, inventare, creare dal niente con un linguaggioqualcosa)
Una necessità di mettere in forma, in-formare, dissolvendo, rendendo evanescente la forma simbolica che più ci appartiene, la forma umana.
Le figure di Lamonaca sono delicati e raffinati rimandi simbolici a ricordi, sogni, incubi, gioie, dolori, pensieri, desideri, amori e dolori vissuti. Sono immagini leggere. Sono  Poesie. Evanescenze senza tempo.
La mostra Eutimil di Gaetano Lamonaca si può visitare fino al 22 Ottobre alla galleria Apotheca Art Gallery via Solfatara a Pozzuoli

 Mario Scippa