Denunciato Paolo Mazzoleni per l'arbitraggio in Supercoppa!

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L'arbitro Paolo Mazzoleni di Bergamo (foto: web)

Dopo la Supercoppa Italiana arbitrata a Pechino, l’arbitro bergamasco, Paolo Mazzoleni, non si è visto solo piovere addosso epiteti e critiche di ogni genere, ma anche una denuncia con ipotesi di reato per truffa ai danni del Calcio Napoli e dei tifosi, frode sportiva, l’associazione per delinquere tesa ad alterare il risultato della partita e ogni altra violazione di legge. A formulare la singolare denuncia è l’avvocato Michele Marra di Caserta con un esposto inviato alla Procura di Roma e alla Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Ecco quanto riporta il quotidiano “L’Eco di Bergamo” sulla singolare vicenda: “La partita della Supercoppa italiana, tenutasi a Pechino, ha evidenziato comportamenti da valutare sia da parte della Procura della Repubblica che da parte della Federazione del Giuoco del Calcio, per accertare se sussistono atti antigiuridici di tesserati della Federazione Giuoco Calcio Italiano, in particolare degli arbitri – Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo assistenti Faverani e Stefani, Bergonzi il quarto uomo e Rizzoli e Tagliavento gli assistenti d’area – che hanno defraudato gli italiani di uno spettacolo pulito con provvedimento insensati, in concorso di colpa tra di loro e con richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e morali subiti dai tifosi.
Allo stato, l’occhiolino del portiere Gianluigi Buffon all’arbitro di porta verificabile dalle riprese televisive; l’assegnazione di un calcio di rigore inesistente su tuffo del calciatore Vucinic, segnalato dall’arbitro di porta che non aveva alcuna visuale dell’accaduto; l’espulsione insensata del calciatore Pandev per proteste di cui non si conosce neanche cosa abbia mai detto; la mancata ripetizione del calcio di rigore nonostante che il calciatore Bonucci sia entrato nell’area nello stesso istante di colui che doveva calciare il rigore Vidal; la presenza in panchina del calciatore squalificato Quagliarella, la presenza assidua a mezzo strumenti tecnici da verificare dell’ex allenatore Antonio Conte, il quale per dieci mesi non ha alcun titolo per avvicinarsi alla società sportiva Juventus, allo stadio e al calcio essendo squalificato per un comportamento antisportivo già valutato dalla Disciplinare; l’espulsione del calciatore Zuniga, sul quale è stato commesso un fallo ben più grave, 30 secondi prima della sua espulsione, da calciatore juventino non segnalato dal Mazzoleni; la libertà concessa ai giocatori juventini, come potrà verificarsi dai labiali, di offendere impunemente lo stesso Mazzoleni rappresentano elementi di una situazione da verificare in relazione alle seguenti ipotesi di reato: truffa ai danni del Calcio Napoli e dei sottoscritti tifosi, frode sportiva, l’associazione per delinquere tesa ad alterare il risultato della partita e ogni altra violazione di legge”
 

Fabio D’Alpino