Commemorazione dell’eccidio di Pietrarsa

Il Museo di Pietrarsa

PORTICI – un episodio poco conosciuto della storia della cittadina vesuviana: il 6 agosto 1863 le maestranze dell’officina di Pietrarsa, dopo che come Real Opificio Borbonico era all’avanguardia in tutta Europa.
Dopo l’unità d’Italia, le commesse diminuirono drasticamente e  vennero licenziati sempre più operai.
I lavoratori si misero in agitazione, con la conseguenza che il questore, Nicola Amore, fece intervenire carabinieri e bersaglieri.
Davanti alla determinazione delle maestranze, ben decise a non disperdere l’assembramento, fu dato l’ordine di sparare.
Gli operai erano disarmati; furono ferite nove persone, tra cui, colpito alla schiena, un ragazzo di quattordici anni.
I morti furono quattro: Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri.
Il grave episodio fu minimizzato dalle autorità e, praticamente, sottaciuto dalla stampa dell’epoca.
A 149 anni dai fatti, numerose autorità e cittadini hanno commemorato quei morti dimenticati, ponendo un serto d’alloro davanti alla lapide che si trova all’interno del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa.

Tonia Ferraro