Ecosostenibilità: progetto Rhea per le colture agrarie

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PISA- Il Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema dell’Università di Pisa, nell’ambito del progetto europeo Rhea (Robot fleets for Higly Effective Agriculture and forestry management) sta lavorando alla realizzazione di un robot in grado di eliminare le piante infestanti dalle coltivazioni.
Il progetto Rhea vede la collaborazione di14 partner europei, oltre, naturalmente, all’Università di Pisa: sono messe in campo non solo robotica e agronomia, ma anche ingegneria elettronica, informatica, meccanica agraria e telecomunicazioni.
Andrea Peruzzi, docente di Meccanica agraria ha detto: «Il progetto quadriennale Rhea è partito nel 2010 e punta alla realizzazione di una flotta di robot per la gestione sostenibile e mirata delle colture agrarie con l’obiettivo di ridurre del 75% l’uso dei fitofarmaci chimici di sintesi rispetto alla situazione attuale”. Dunque una sorta di “esercito verde”, unico nel suo genere, che sarà composto da unità aeree e terrestri che dovranno operare in stretto contatto scambiandosi dati e informazioni. Ci sono i robot aerei, dei “droni” volanti a quattro eliche.
Di forma circolare, possono portare un carico di 2 kg, e sono dotati di GPS e di fotocamera. Il loro compito è di acquisire alcune informazioni di base, come ad esempio localizzare le aree in cui le malerbe sono più concentrate, per pianificare poi le azioni delle unità che operano sul suolo. A quel punto entreranno in azione tre tipologie di robot terrestri destinati ad operare in altrettanti scenari: il diserbo chimico del frumento, il diserbo non chimico del mais e la distribuzione di insetticidi su olivo.
Anche queste macchine saranno equipaggiate con GPS e fotocamere per valutare il grado di copertura delle infestanti e distinguere le malerbe dalle colture così da effettuare interventi “mirati” ed efficienti. E’ un filone di ricerca –aggiunge il prof. Peruzzi – su cui, negli ultimi anni, sta puntando molto anche l’Unione Europea: macchine tecnologicamente avanzate per una gestione sostenibile dell’agroecosistema. Da questo punto di vista il progetto Rhea rappresenta una proposta concreta di applicazione dell’agricoltura di precisione alla difesa dei vegetali con l’obiettivo di ridurre sensibilmente l’impiego di agrofarmaci».
Il professor Peruzzi ha, poi, precisato che al Centro Interdipardimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” e al Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema stanno realizzando un’operatrice autonoma per il controllo delle infestanti del mais per trattamenti meccanici e termici.
Un software, elaborando dati registrati ed informazioni acquisite in base a conoscenze pregresse ovvero l’esperienza dell’agricoltore, Database Gis, rilievi fotografici effettuati da un unità autonoma aerea mobile, pianificherà le “azioni” delle macchine, che avranno un proprio sistema di visione artificiale, costituito da una fotocamera e da un software per il rilevamento della fila della coltura senza danneggiare le piante di mais.

Redazione