Visita al Convento di Sant'Antonio

Terramia2L’Associazione Culturale Assodipententi-Terramia Napoli per sabato 23 maggio propone una visita guidata a Portici, dove a via dell’Università sorge il complesso monumentale della chiesa di Sant’Antonio da Padova con annesso convento del Frati minori francescani  è una testimonianza della storia più antica della cittadina vesuviana.
Le fonti riportano che una piccola chiesetta per soli dodici confratelli venne fondata intorno al 1337 sul terreno che il  nobile  Gualtiero  Galeota  volle  donare  all’ordine francescano.
La pregevole pala cinquecentesca collocata sull’altare maggiore ne ricorda la prima  intitolazione alla Madonna delle Grazie, San Giovanni Battista e San Francesco.
I  frati  hanno  ospitato  presso  la  propria  struttura tre  confraternite  quali  quella  del  Rosario,  dei  Cordigeri  e  dell’Immacolata  Concezione,  che  hanno arricchito  la  chiesa  con  lasciti  e  donazioni  di  preziose  opere  artistiche  quali  dipinti,  statue  ed  in particolare un ipogeo del ‘600 che conserva ancora le originarie vasche di sepoltura degli associati in un ambiente decorato da affreschi a monocromo.
ll percorso guidato conduce poi il visitatore dalla chiesa alla scoperta del chiostro quattrocentesco,con un antico pozzo legato alla leggenda di San Francesco, e al primo piano del convento, accessibile  solo  in  occasione  di  visite  guidate.
Qui  sono  ospitate  una  galleria  di  dipinti  dal  ‘500 all”800,  una  mostra  di  paramenti  sacri  dai  preziosi  tessuti  risalenti  al  sedicesimo  secolo  e all’occasione  un’esposizione  di  libri  antichi  –  quali  cinquecentine,  antifonari,  diari  ottocenteschi manoscritti  dei  frati,  provenienti  dal  cospicuo  fondo  bibliotecario  del  convento  –  e  ancora  una mostra di reliquie di santi, tra le quali una preziosa reliquia di san Ciro.
In fondo ad uno dei corridoi si può ammirare un  pregiato  altarolo  portatile,  dono  della  regina  Maria  Amalia  di Sassonia, che introduce il legame che i francescani hanno sempre avuto con i sovrani borbonici che dal 1738 abitarono il vicino Palazzo Reale, di cui sarà poi possibile visitare a conclusione dell’itinerario la maestosa Cappella di corte, in cui si conserva l’organo positivo su cui suonò W. A. Mozart nel 1770.

Adelaide Borrelli