Variazioni sulla Politica … per mantenere una promessa

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L'uomo di Matt Groening

Caro amico, mi hai telefonato e ti ringrazio, per sollecitarmi a continuare e per dirmi che avevo dimenticato di aggiungere che, pur a livello comunale occorreva diminuirne il numero.
Ebbene, non l’ho dimenticato e non l’ho citato perché non rientra nel tema Cultura-Politica. Così, alla stessa maniera, non intendo fare riferimento di natura culturale ai Consigli Provinciali, perché ritengo che una buona riforma strutturale dovrebbe abolirli completamente.
Attenzione: ho detto ritengo ma non è solo una mia opinione ed è comune a moltissimi cittadini. Se ci avviciniamo alle alte sfere della politica il problema diventa più importante. Qui la cultura è d’obbligo e deve essere una cultura poliedrica perché poliedrica è l’attività del Parlamento. Escluderei, per mia opinione, quella cultura formata all’ombra dei partiti, o di una idea politica,  che vede tutto e interpreta tutto secondo gli interessi di quell’idea o di quel partito, ignorando invece gli interessi dei cittadini quegli stessi che alla fin fine li hanno eletti.
A questo punto, il numero diventa un fatto culturale. Perché? E’ facile comprenderlo se consideri che, essendo il numero degli eleggibili di gran lunga inferiore, la selezione si fa più stringata.                                                                Qui, non si può  non fare riferimento all’intelligenza ed alla capacità selettiva dell’elettore, cha fa da filtro per l’elezione di un Parlamento quasi perfetto. Dico quasi perché la perfezione non esiste. Non solo: la selezione si fa più viva e più efficace quanto maggiore è il numero degli elettori. Quindi il binomio diviene indispensabile e necessario quando viene espresso: meno eletti – più elettori.
Non è solo un fatto economico ma principalmente culturale, e non mi si parli del non-voto per protesta: ci sono mille e più modi per protestare, ma quello meno intelligente è proprio il non-voto, anche perché consente a chi andrebbe comunque a votare di eleggere una minoranza tutt’altro che selezionata. Alla faccia della protesta!
Non occorre precisare che l’astensione dal voto è  particolarmente utile ad una minoranza.
Mi fermo qui, ma so che non basta per chiarire del tutto. Se mi si chiede continuerò, saluti dal tuo

                                                                                                               Sante Grillo