Valorizzazione di Villa Rufolo

RAVELLO – Domenica 9 dicembre, ore 11.30, all’Auditorium di Villa Rufolo, intitolato al grande architetto brasilano Oscar Niemeyer, scomparso in questi giorni, che ne fu l’artefice, sarà aggiunto un importante tassello al progetto di rilancio e valorizzazione del prestigioso complesso monumentale.
Nella mattinata il presidente della Fondazione Ravello, professor Renato Brunetta, firmerà infatti i tre importanti accordi di collaborazione con il preside della Facoltà di Agraria di Portici della “Federico II”, professor Paolo Masi, con il presidente della Società Geografica Italiana, professor Franco Salvatori, e con il rettore dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, professor Lucio D’Alessandro.
I protocolli di intesa prevedono una serie di attività ed iniziative che, oltre a puntare allo sviluppo e al miglioramento delle strutture della villa, mirano a rafforzare il ruolo storico del complesso come centro di formazione in materia di beni culturali e paesaggio, sulla scia del percorso avviato da sir Neville Reid e continuato dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello.
Nel corso dell’evento il presidente Brunetta, oltre ad illustrare i contenuti dei protocolli, annuncerà importanti novità per il futuro della Fondazione Ravello e per la stessa Villa Rufolo.
Villa Rufolo, costruita in stile islamico-normanno, risale alla metà dell’anno 1200; l’attuale ambientazione si deve al botanico scozzese Francis Neville Reid, che si stabilì a Ravello intorno alla metà dell’ottocento.
Neville acquistò l’intero complesso dai D’Afflitto e nel 1880 effettuò un restauro generale, pur conservandone le caratteristiche originarie.
Ancora oggi si accede alla villa e al suo giardino, noto  anche con il nome di “giardino dell’anima”, cui Richard Wagner  s’ispirò per il giardino fatato di Klingsor del suo capolavoro “Parsifal”, attraverso la suggestiva apertura ogivale della Torre d’ingresso.
Una magia verde d’altri tempi, dove tra le specie botaniche, sia autoctone che esotiche, inserite nel parco i roseti sono una componente caratteristica, sebbene molte varietà siano quasi del tutto scomparse.
“Il giardino ha subito nel tempo, in particolare nel XX secolo, diversi interventi demolitivi: dalla confisca durante la guerra per opera degli inglesi, all’avvento di vari fenomeni naturali, come il nubifragio che si abbatté nel 1951 sul litorale, fino alla costruzione della strada provinciale nel 1955 che distrusse la parte alta del giardino”.
Il coinvolgimento della facoltà di Agraria di Portici è naturalmente mirato al recupero del parco monumentale di Villa Rufolo.
Presente all’evento, infatti, oltre al preside Masi, anche il professor Riccardo Motti, direttore dell’Orto Botanico della Reggia di Portici, sede della prestigiosa Facoltà di Agraria della “Federico II”, nonchè direttore della corale AMA (Associazione Musicisti Agraria) che a conclusione della mattinata si esibirà sul palco dell’auditorium “Oscar Niemeyer.
La manifestzione è aperta al pubblico.