Una quasi animalista

animalistiConfesso: sono una quasi animalista. Perché ancora non riesco a fare a meno della fettina di carne.
Non sono un’integralista, non mi piacciono gli estremismi, penso però che tutto debba essere affrontato con razionalità e intelligenza. Credo piuttosto che provocare una sofferenza orribile ad un essere vivente solo per soddisfare una insana ed inutile voglia sia incomprensibile.
Quando ero piccola non si parlava di queste cose. Anzi le donne avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di avere una pelliccia, status symbol per le donne degli anni ‘60.
Mi piacevano le pellicce di mamma, mi piacevano da morire, le accarezzavo sempre. Erano morbide e non vedevo l’ora di crescere per poterle indossare.
Lo stesso accadeva con i piumini d’oca e con i cuscini: la morbidezza e il poco peso mi davano una sensazione di immenso benessere. Caldo morbido e benessere notturno hanno condizionato molto tempo della mia vita.
Ma il mondo cambia e cambiano anche gli uomini. Si cresce e si apprendono nuove nozioni, si impara a capire cosa è bene e cosa è male. E quando c’è di mezzo la conoscenza allora non puoi più fare l’ignorante. Devi fare una scelta, non puoi fare il vigliacco e girare la faccia.
Non puoi far finta di niente se hai un po’ di coscienza.
Non posso fare più nulla per le pellicce di mamma, c’erano e ci sono ancora, ma non le ho mai più considerate e insieme a loro i piumini d’oca.
Non ho aspettato di vedere il servizio della Gabanelli per arrivare a capire che lo strappo delle penne doveva essere un’operazione terribile. Basti pensare al dolore che sentiamo quando ci strappiamo con una pinzetta una sopracciglia.
L’abbigliamento ha fatto passi da gigante. I tessuti tecnici ci riparano dal freddo molto di più di una pelliccia e di un piumino, e una coperta di pile o di piume sintetiche è molto più calda e leggera.
L’8 settembre 2010, il Parlamento Europeo ha votato la nuova direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.
L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha raccolto 1milione di firme che sono state consegnate alla Commissione europea, che le ha convalidate tutte. Partendo da queste firme è nata la direttiva che impone di sostituire la vivisezione e la ricerca su animali con i metodi sostitutivi. Pena … una salatissima multa!
E come spesso succede in Italia si continua a snobbare la direttiva europea.
Buona parte della comunità scientifica mondiale concorda sulla inutilità di questo tipo di ricerca, e la ritiene spesso dannosa per gli uomini.
Non si dice però che il motivo per cui questa atroce pratica continua ad essere usata è solamente economico. Molti soldi girano intorno ad allevamenti come Green Hill. Interessi economici enormi.
La sperimentazione animale oggi fortunatamente non è condivisa da molti scienziati e medici che hanno anche firmato contro la vivisezione animale. Vietarla del tutto sarebbe una grande scelta di civiltà.
Date una mano a lottare contro questa barbarie. Si può cominciare a farlo non donando nulla a Telethon che appoggia la ricerca che usa gli animali come cavie procurando loro atroci sofferenze.
Su Facebook si è aperta una pagina si chiama “La vera vivisezione nascosta dai mass media”. Vadano tutti a farsi un “giretto” per capire di cosa parla chi ama gli amici pelosi e che vorrebbero che non soffrissero più.
https://www.facebook.com/pages/La-vera-vivisezione-nascosta-dai-mass-media/197280387140261
 

Bona N. Mustilli